Reddito medio poco al di sotto delle città limitrofe ma negli ultimi cinque anni è cresciuto più di tutte, anche a livello nazionale
Per continuare a crescere serve: attenzione al mondo giovanile, contrastare la denatalità, maggiori servizi. Il 15% della popolazione non ha reddito
di Riccardo Toffoli
19mila 465 euro. È il reddito medio dichiarato dagli apriliani per l’anno 2023 e pubblicato ultimamente dal Ministero dell’Economia e Finanze. Il trend è positivo per la città di Aprilia che, altro dato, ha 50mila 253 cittadini che hanno dichiarato reddito su 74mila277 abitanti certificati dall’Istat al 2023 di cui 12mila 948 under 18, quindi non in possibilità di lavorare. Ad Aprilia, quindi, circa 11 mila cittadini non hanno reddito. Si tratta di circa il 15% della sua popolazione. Dicevamo il trend è positivo perché rispetto al 2022, il reddito medio è salito di 991 euro, ossia il 4,91%. È salito persino più della media nazionale, che parla di un aumento del reddito medio degli italiani del 4,6%. Ma, c’è il rovescio della medaglia, come giustamente ha fatto notare il Sole24ore. Tutto l’aumento è stato bruciato per l’inflazione che parallelamente a livello nazionale, si è attestata al 5,7%. Quindi più ricchi sulla carta ma più poveri nella realtà con prezzi e servizi in aumento, che tolgono anche qualcosa in più rispetto all’anno precedente.
UN PO’ PIU’ BASSO DELLA MEDIA NAZIONALE
Il reddito degli apriliani è al di sotto del reddito medio nazionale pro capite che si attesta a 22mila 743 euro. Il Lazio è una regione abbastanza “ricca” secondo le proporzioni, con un reddito medio di 24 mila 336 euro, con una crescita anche in questo caso, di quasi mille euro rispetto all’anno precedente. Il Lazio si attesta al quarto posto nella classifica delle Regioni più “ricche” d’Italia. Ma Roma la fa da padrona, con i suoi circa 30 mila euro di reddito dichiarati pro capite. Certo siamo ben sotto ai Comuni cosiddetti “paperoni”. In testa alla classifica nazionale c’è Portofino, provincia di Genova con un reddito medio pro capite di ben 94mila 505 euro. Al secondo posto Lajatico con 61mila 980 euro. A pesare su questo dato, la popolazione residente che è poca ma, nel contempo, la residenza di alcune famiglie di “imprenditori” di peso nazionale che ovviamente fanno lievitare i numeri. Ci sono Comuni italiani che hanno un reddito medio pro capite di poco più di sette mila euro. E sono il fanalino di coda della classifica.
POCO AL DI SOTTO DELLE CITTA’ LIMITROFE
Con i suoi 19 mila 465 euro di reddito pro capite, la città di Aprilia si allinea più o meno alle città limitrofe. Anzio ha un reddito pro capite di 20 mila 556 euro e 16 centesimi, Latina di 21 mila 294 euro e 86 centesimi, Nettuno di 19mila 521 euro e 28 centesimi, Pomezia di 20 mila 761 euro e 67. Però rispetto alle altre realtà cittadine limitrofe, è cresciuta più di tutte negli ultimi cinque anni con un aumento medio di 2 mila 315 euro rispetto ai 17 mila 150 euro del 2019. Una percentuale positiva di quasi il 13 e mezzo. Nessuna delle città limitrofe ha fatto meglio.
LE CRITICITA’
Ad aumentare il reddito medio negli anni è sicuramente lo sviluppo economico del territorio e una popolazione pressoché giovane. In base ai dati Istat nel 2023 i residenti ad Aprilia sono 74 mila 277, gli under 18 12mila 948. Gli over 65, quindi coloro che in qualche modo possono vantare una pensione, sono 14 mila 398. Sui dichiaranti reddito, quindi, una buona fetta, poco più del 28%, incide con la pensione. I dati Istat confermano nel tempo, uno stop più o meno al fenomeno immigratorio sul Comune di Aprilia, anche se ogni anno il numero totale dei residenti continua a crescere di media di 200 unità. Ma conferma anche il fenomeno della denatalità. Rispetto a 10 anni fa, nel 2025 sono meno di un ottavo, i nuovi nati. Quindi attenzione ai servizi, al mantenimento del livello produttivo e occupazionale per non far scappare la gioventù apriliana, la vivibilità e incentivi per favorire le nuove nascite. Sono le priorità per continuare a crescere come città.
Si ringrazia per la gentile e preziosa collaborazione il dottore commercialista Giorgio Cardella