LATINA – CAPOPORTIERE HOTEL MIRAMARE: CHIUDE “COME IL VENTO NEL MARE”

429

 

Domani, venerdì 3 agosto, interviste: a Carlo Medici, a Claudio Durigon e a Damiano Coletta

 Battute finali per il festival di Narrazioni e Cultura politica: “Come il Vento nel Mare” che per sei weekend ha animato il lungomare di Latina con ospiti eccezionali.  Letteratura, politica, cinema, musica, attualità rappresentati al loro meglio in uno scambio tra spettatori e protagonisti che segna il successo di questa seconda edizione. Un successo di pubblico, critica e social.

Il festival – ospitato all’Hotel Miramare, ideato da Andrea Alicandro con la direzione artistica di Massimiliano Coccia e l’organizzazione e il sostegno di Giovanna Cunetta e Vito Miceli – chiude con un confronto tra le istituzioni locali e nazionali sul rapporto tra privati e pubblico nella promozione della cultura e del lavoro. Domani, venerdì 3 agosto, si comincia alle  19,00 con un’ intervista a Carlo Medici, presidente della Provincia di Latina a cura del direttore di Latina Oggi Alessandro Panigutti). Alle  20,00 Alessandro Panigutti e Alessio Falconio, direttore di Radio Radicale intervisteranno Claudio Durigon, sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Si chiude, alle  21,00 con un colloquio di Massimiliano Coccia con il sindaco di Latina Damiano Coletta. Concluderà la manifestazione una “cena biblica” affidata a Don Andrea Ciucci, presbitero della diocesi di Milano che lavora alla Pontificia Accademia per la Vita e si occupa di comunicazione istituzionale, progetti culturali e grandi eventi. La cena è a numero chiuso.

Il grande seguito da parte del pubblico e dei media ha convinto gli organizzatori a creare due ulteriori date nel mese di settembre dove saranno conferiti i premi Enea a Luis Sepulveda, Aldo Masullo e dove sarà protagonista la lezione economica e filosofica di Amartya Sen, coinvolgendo gli studenti delle scuole di Latina. L’appuntamento con la terza edizione è per l’estate 2019.

Latina 2 agosto 2018. Foto di Giorgia Ferrari e Gianfranco Compagno