L’assessore all’urbanistica Roberto Boi replica alle accuse dell’opposizione sul vincolo della campagna romana: “Inseriti i siti che il piano dei rifiuti definiva come favorenti per impianti di discarica. Dovevamo aspettare oltre?” “L’EMENDAMENTO DELL’OPPOSIZIONE? STRUMENTALE. SOLO PER FAR RINVIARE IL PUNTO”

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Assessore ROBERTO BOI
Assessore ROBERTO BOI
Quello tratteggiato in rosso è il territorio che Aprilia Civica voleva inserire nel vincolo di campagna romana
L’area in arancione marcato è il territorio per il quale il Comune ha chiesto il vincolo di campagna romana

di Riccardo Toffoli

L’assessore all’urbanistica Roberto Boi non ci sta a vedersi bollare il suo progetto di Campagna Romana. Per lui i tempi erano stretti e non era possibile rinviare la discussione e perdere altro tempo. Per questo, dopo un’accesa discussione in conferenza dei capigruppo, in Consiglio comunale si è deciso di respingere l’emendamento presentato dall’opposizione che intendeva allargare la porzione di territorio da sottoporre a vincolo di Campagna Romana.

Intanto, assessore, cosa comporta il vincolo di Campagna Romana per il nostro territorio?

“Il vincolo della campagna romana permette la tutela del territorio che deve avere determinate caratteristiche. Queste caratteristiche sono: quelle paesaggistiche o quelle storico-monumentali. Di storico-monumentale finché non si inizia una campagna di scavi, oggi non c’è niente. Su questo vincolo abbiamo puntato allora sulla questione paesaggistica: natura, morfologia del terreno e quant’altro. Sono circa 2200 ettari inseriti nella parte Nord di Aprilia. Bisogna fare una puntualizzazione storica. Le tavole che risalgono al 1660, indicavano la campagna romana fino alla zona Vallelata e La Gogna. La Ferrovia e la Nettunense fanno da spartiacque. Noi abbiamo lavorato in conseguenza del vincolo imposto da altri Comuni limitrofi come Ardea, Pomezia e i Castelli e abbiamo voluto mettere sotto tutela una parte del territorio che però abbia quelle determinate caratteristiche. Abbiamo quindi puntato sull’unico aspetto presente: la morfologia del terreno composto da colline, forre, ampie vallate, torrenti e macchia mediterranea”.

E quindi l’emendamento dell’opposizione inseriva territori che non avevano queste caratteristiche?

“Il vincolo non è possibile inserirlo da un fosso all’altro o da un confine all’altro. Questo discorso si può fare quando si hanno delle varianti urbanistiche. Al momento in cui si presenta una proposta di vincolo, la scelta si fa esclusivamente sul che cosa andiamo a tutelare. Noi andiamo a tutelare quello che per noi è dal punto di vista paesaggistico e naturalistico un paesaggio di grande valore”.

Lei è di Casalazzara. L’emendamento dell’opposizione puntava anche ad inserire parte di quel territorio……

“Io sono della zona di Casalazzara. Ma in quell’emendamento non c’è solo Casalazzara. C’è anche la zona Puntoni, la zona Vallelata, la zona Camilleri, Villaggio Verde….. Abito da quelle parti e a maggior ragione conosco il territorio. Perché l’esclusione di questi nuclei? Perché bisogna leggere il testo unico dell’ambiente. L’articolo 146 spiega bene che cos’è l’imposizione di un vincolo per la collettività. È qualcosa che riguarda un bene che dal punto di visto storico o ambientale ha determinate caratteristiche. In quelle zone da noi inserite si ha un paesaggio eccezionale. Io non lo paragono all’Umbria per carità, ma qualcosina ce l’abbiamo. Inserire i nuclei, solo perché bisogna fare una planimetria a taglio d’accetta, equivale a fare la striscia di Gaza e Israele, così sono più chiaro. Tagliamo con il righello? Ma un taglio con il righello metti dentro e metti fuori in maniera impropria! Se a Villaggio Verde, Puntoni, Sassi Rossi, Casalazzara, Camilleri ci fossero stati il Colosseo oppure basiliche o acquedotti romani, allora l’avremmo inseriti. Ma che io presento un vincolo e dico che i miei monumenti sono case, alcune catapecchie, qualche altro villino più carino e che questi nuclei che sono borghi ex abusivi dove il paesaggio romano è stato completamente devastato sa cosa succede? Che la Soprintendenza mi ride in faccia ed era un elemento che mi avrebbe provocato la bocciatura del provvedimento. L’opposizione ha fatto quest’atto puramente strumentale per far rinviare il punto. In commissione l’ho detto chiaramente che in Consiglio dovevamo andare a dama. Tutte le proposte dovevano essere fatte prima. Non può essere portato un emendamento talmente stravolgente in Consiglio comunale. Trattandosi di cartografie, non si poteva tutto risolvere in un qualche minuto nella conferenza dei capigruppo. Questo avrebbe comportato il rinvio del punto all’ordine del giorno. Se questo voleva l’opposizione, lo dicesse chiaro e tondo”.

Però lei ha proposto una mediazione….

“Sì e sono disponibile a discuterla in commissione per presentarla come integrazione in Regione. Si può lavorare per inserire una parte nord a ridosso del confine con Ardea. L’opposizione anziché mediare ha però detto: o come l’abbiamo presentata o niente. Ha voluto fare il braccio di ferro. A me interessa raggiungere l’obiettivo, non fare braccio di ferro con l’opposizione. All’interno del perimetro approvato, rientrano quelle sette aree con caratteristiche particolari che hanno delle condizioni favorenti per impianti di discarica come dice il piano dei rifiuti. Dopo tanto tempo ancora vogliamo rinviare tutto? Abbiamo dovuto correre e in pochi mesi abbiamo fatto ciò che in tre anni non è stato fatto. Da Omar Ruberti la questione è stata ferma. Al precedente assessore Giusfredi avevo chiesto il censimento delle pratiche di sanatoria per vedere quali avrebbero avuto la possibilità di rientrare nel vincolo perché può essere problematico per il rilascio. Si tratta di circa 300 pratiche di sanatoria del 2003-2004. Lo abbiamo fatto noi in una settimana”.

Ci sono però delle questioni emerse. Ad esempio è inserita una zona dove c’è un parco fotovoltaico. Com’è possibile?

“Per quanto riguarda il parco fotovoltaico, sta vicino alla prima proposta di discarica e fa parte del paesaggio della campagna romana. Rientra in una richiesta pervenuta da parte della maggioranza. L’impianto fotovoltaico è rimovibile. Però vorrei sottolineare come in Consiglio comunale si sarebbero potute fare delle proposte e stralciare alcune aree. Ma proposte non si sono fatte”.