Il governo sblocca l’invio delle cartelle esattoriali e degli avvisi di accertamento. 19 milioni di euro di richieste per tasse non pagate dagli apriliani L’assessore alle finanze Lanfranco Principi: “Un lavoro enorme degli uffici. Gli errori? Si contano sul palmo di una mano. Sono fisiologici”
Assessore Lanfranco Principi
di Riccardo Toffoli
Sono arrivati i primi avvisi di accertamento. Ora sono i passi carrabili a creare polemiche. Il consigliere, ex capogruppo Lega Roberto Boi attacca: “Sui passi a raso, ossia laddove non c’è il marciapiede o una pista ciclabile, non sono dovuti pagamenti. Lo dice la Cassazione”. Per l’assessore alle finanze Lanfranco Principi: “Una polemica costruita sul nulla. Tecnicamente risponderò a Boi. Posso dire che su tantissimi invii, mi sono arrivate non più di 5 situazioni sui passi carrabili e nessuna ha riguardato il problema del passo carrabile a raso. Non capisco quindi quale sia il problema. Bisogna cambiare modo di guardare le cose: tutti devono contribuire a pagare quanto dovuto per rispetto di coloro che hanno sempre pagato i tributi. Non è sempre stato così nel passato evidentemente”. LO SBLOCCO DEGLI AVVISI VARATO DAL GOVERNO: AD APRILIA SI CERCANO DI RECUPERARE 20 MILIONI DI EURO DI TASSE NON PAGATE
Il governo Draghi ha deciso di non prorogare il blocco delle cartelle fissato per il 31 agosto e ha dato il via a tutti gli enti pubblici di mettere in piedi le azioni di recupero delle somme non versate. Per Aprilia il conto è veramente salato. L’assessorato alle finanze aveva avviato nel 2020 un monitoraggio sui tributi, coinvolgendo le banche dati del catasto e degli uffici urbanistici. Un lavoro immane che si è concluso con la scoperta di un evaso pari a circa 25 milioni di euro. Prima che scoppiasse l’emergenza della pandemia, gli uffici finanziari del Comune hanno inviato un primo blocco di avvisi di accertamento per un totale di circa 5 milioni e mezzo di euro. Poi è subentrato il blocco varato dal governo per la pandemia. Il blocco è durato fino al 31 agosto di quest’anno e si è deciso di non prorogare ulteriormente. Il blocco dell’invio di avvisi di accertamento e di cartelle esattoriali ha anche sospeso i tempi della prescrizione. E così ora, dal 1 settembre, si possono richiedere tributi non dovuti e risalenti al 2015 (anche se siamo nel 2021). Il Comune di Aprilia ha attivato subito le procedure. Del primo blocco sono stati incassati e risolti circa 2 milioni di euro. Altre 850 pratiche dovranno passare alla procedura di riscossione coattiva. Nel frattempo sono partiti gli avvisi di accertamento per i nuovi blocchi. Uno di questi riguarda la Tosap, l’occupazione di suolo pubblico, i passi carrabili e le tasse sula pubblicità.
Assessore Principi, ci spieghi com’è la situazione.
“Con il lockdown, il governo ha varato una serie di agevolazioni per i contribuenti. Tra queste c’era l’impossibilità da parte degli enti pubblici fino al 31 agosto 2021 di emettere gli avvisi di accertamento. Mi preme evidenziare e di portare a conoscenza di tutta la cittadinanza, che in questo periodo di lockdown gli uffici finanziari non sono stati fermi. L’ufficio ha provveduto a pulire ed aggiornare gli archivi attuali e ad oggi l’amministrazione è nelle condizioni di avviare tutte le azioni necessarie di recupero”.
Iniziamo con il primo blocco di avvisi di accertamento che avete inoltrato nel 2020. Ci spieghi meglio.
“Sono stati inoltrati nel 2020, prima che iniziasse il lockdown, degli avvisi di accertamento che comprendevano evasori totali cioè che non avevano nemmeno denunciato e compilato il modello oppure situazioni in cui erano stati dichiarati metri quadrati non corrispondenti a quelli che avevamo accertato. Il cittadino doveva giustificare se avesse fatto l’iscrizione o giustificare eventuali metrature difformi da quelle accertate dagli uffici. Abbiamo invitato il cittadino a chiarire la sua posizione. Gran parte l’ha chiarita. Abbiamo provveduto per quelle famiglie o per quei contribuenti particolarmente in difficoltà a fare le rateizzazioni. Grazie ad un atto che ho fortemente voluto, oggi si ha la possibilità di rateizzare fino a 72 rate. Siamo venuti incontro a tutti quanti e molti hanno avviato un piano di rientro. Poi è subentrato il blocco voluto dal governo per la pandemia. Trascorso il 31 agosto, lo stato centrale ha ritenuto di non dare seguito al blocco. Di questo primo blocco sono rimaste circa 850 pratiche in piedi perché nessuno ha risposto all’invito. Su queste 850 pratiche inizieremo la procedura di riscossione coattiva. Il totale ammonta a circa 3 milioni e mezzo di euro”.
Di che tipologia di tributi si tratta?
“L’accertamento riguarda tutti i tributi locali: Tari, Tosap, Imu, pubblicità. Abbiamo fatto un lavoro ancor prima che iniziasse il lockdown con un accertamento a tappeto su tutti i tributi locali. Il totale dell’accertamento ammonta a 24 milioni di euro. Nel 2020 abbiamo emesso ruoli per circa 5 milioni e mezzo di euro. Va da sé che poco meno di 19 milioni erano in giacenza e man mano verranno recapitati ai cittadini. Attualmente stiamo verificando gli anni dal 2015 al 2019. Il blocco ha sospeso anche i termini di prescrizione. Ritengo che gli uffici finanziari abbiano fatto un ottimo lavoro. Sono disponibili con tutti. Di mia conoscenza non abbiamo avuto particolari critiche. Abbiamo uno staff abbastanza preparato e una società che è in grado di poter gestire situazioni particolari”.
Quale sarà l’incidenza del recupero sulle riduzioni delle tasse?
“Per quanto riguarda l’incidenza sulla Tari, vedremo i primi frutti di questa attività nel 2022 e 2023”. ARRIVA L’ACCERTAMENTO DEI PASSI CARRABILI. PRINCIPI: “UNA PROCEDURA MOLTO ATTENTA. SOLO 4 O 5 I CASI SOLLEVATI”
I primi accertamenti ad arrivare sono quelli dei passi carrabili. E i cittadini, com’era immaginabile, non l’hanno presa bene. “La procedura dell’accertamento sui passi carrabili che sta arrivando ai cittadini di Aprilia è stata molto accurata –ci spiega l’assessore alle finanze Lanfranco Principi- per quanto riguarda la Tari o l’Imu abbiamo potuto aggiornare la banca dati confrontandola con quella del catasto e degli uffici urbanistici. Diversamente invece, è avvenuto per l’accertamento dei passi carrabili e della tassa sulla pubblicità. Qui non si possono fare confronti con altre banche dati ma serve una persona che va per le vie a misurare direttamente. E noi abbiamo messo in piedi proprio questo lavoro che ha impiegato moltissimo tempo. Ovviamente il personale che si è recato presso le vie, non era a conoscenza se queste erano private o pubbliche. È stata redatta una banca dati e questa banca dati è stata confrontata con gli uffici urbanistici per pulire le posizioni di chi sta in strade private. Quindi c’è stata una procedura molto attenta. Chiaramente su un lavoro del genere, è possibile fare errori, ma siamo venuti incontro a tutti e gli uffici sono assolutamente disponibili. Su tantissimi avvisi emessi, mi sono stati sollecitati circa 4 o 5 casi di errore perché su strade private e che annulleremo. Di cosa stiamo parlando? Mi sono invece capitate situazioni in cui sono state dichiarate metrature non corrispondenti a quelle accertate. E io vorrei anche dire che molte di queste situazioni sono in buona fede da parte dei cittadini. Com’è possibile? Chi ha fatto i conti in sede di dichiarazione? Noi siamo del parere che tutti i cittadini devono pagare il dovuto senza sconti anche e soprattutto per rispetto di coloro che hanno sempre pagato”. BOI: “SUI PASSI CARRABILI A RASO NON SI PAGA. C’È CASSAZIONE”
Il Consigliere Roberto Boi, ex capogruppo della Lega, già in commissione finanze aveva sollevato un polverone sulla volontà dell’amministrazione di far pagare i passi carrabili “a raso”, ossia quelle situazioni, specie in periferia, dove non ci sono marciapiedi o piste ciclabili e, quindi, dove il passo carrabile è direttamente sulla strada. “I passi carrabili a raso, ovverosia laddove non comportino l’interruzione del transito pedonale o ciclabile (quindi dove non esistano lateralmente marciapiedi o piste ciclabili) non sono dovuti –spiegano in una nota i consiglieri Roberto Boi e Francesca Renzi- ed a stabilirlo è nientepopodimeno la Suprema Corte di Cassazione (sez. tributaria); la Corte infatti parte dal concetto che se non c’è interruzione di transito pedonale non è richiedibile la tassa a meno che il proprietario non richieda espressamente l’autorizzazione con tanto di cartello per evitare la sosta a terzi. Considerando che la condizione di esenzione era poco chiara, abbiamo chiesto l’inserimento della dicitura inequivocabile “…..laddove non vi sia interruzione di transito pedonale in quanto assente marciapiede e presente solo scolina”, non è stata accettata la modifica, con tanto di affermazione dell’assessore preposto Lanfranco principi, il quale ha affermato “che se ci fossero stati errori nel richiedere il pagamento dei passi non dovuti, al contribuente sarebbe bastato recarsi all’ufficio tributi per annullare la cartella”. Stigmatizzavo questa risposta in quanto, invece di far perdere tempo sia al contribuente che agli uffici, sarebbe stato meglio evidenziare da subito chi e perché fosse esentato. Come una Cassandra prevedemmo quello che sta accadendo……. Uffici presi d’assalto da contribuenti irritati e social dove si dice di tutto”. PRINCIPI: “NESSUNO MI HA SOTTOPOSTO IL CASO DEI PASSI CARRABILI A RASO. I CASI DI ERRORE SI CONTANO SULLE DITA DI UNA MANO”
Non si è fatta attendere la risposta dell’assessore Lanfranco Principi. “Nei prossimi giorni risponderò con una nota tecnica alle contestazioni dei consiglieri Boi e Renzi –dice l’assessore Principi- per ora posso dire che si è parlato di tutto e di più. Sono arrivate quattro o cinque segnalazioni su avvisi di accertamento per passi carrabili su vie private. I nostri uffici stanno verificando e se ci sono errori saranno annullati. Stiamo parlando però di questi numeri su un lavoro enorme. Per quanto riguarda il tema sollevato dai consiglieri Boi e Renzi, per ora non mi è arrivata alcuna segnalazione”.