ARDEA DOVE LA LEGALITA’ E’ UN OPTIONAL, USO ED ABUSO DELLA FASCIA TRICOLORE AD ARDEA

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Ad Ardea ultimamente l’atto più ambito dai politici in genere è quello di poter indossare la fascia tricolore per pavoneggiarsi nelle foto. I cittadini sono sempre lieti di ammirare i selfie dei quali questa amministrazione è prodiga sui social più di ogni altra precedente, ma ormai non più ingenui, ne notano l’uso e l’abuso continuo da parte di soggetti che non ne hanno alcun titolo e la indossano, spesso anche in modo errato, violando sfacciatamente le disposizioni Ministeriali riguardo un simbolo prestigioso ed esclusivamente distintivo del Sindaco che, secondo Normativa vigente, può delegare ad indossarla in sua vece soltanto ed esclusivamente l’assessore con delega a vicesindaco o l’ufficiale di stato civile designato a celebrare un matrimonio. Ma evidentemente il disciplinare del Ministero dell’Interno non è valido per Ardea, che notoriamente spesso si pone quale “porto franco” rispetto a Leggi e normative nazionali: abbiamo infatti visto che la fascia, anche quando concessa ad un vice sindaco in una determinata occasione, viene spesso fatta indossare illecitamente, anche solo per foto ricordo, a consiglieri comunali presenti all’evento. Ormai la fascia, talvolta anche indossata in modo non corretto, viene portata anche da semplici consiglieri alle riunioni di “condominio” o alle assemblee consortili, sebbene riguardo l’utilizzo della fascia tricolore esistano precise normative che ne vietano l’abuso. Non sarebbe prevista, peraltro, la partecipazione – con fascia o senza – di autorità comunali alle riunioni consortili, se del consiglio di amministrazione non fanno parte almeno due consiglieri comunali, ed è ancor più certo che non sia prevista delega ad indossare la fascia per dare inizio a festeggiamenti di comitati di quartiere. Certo per l’attuale sindaco è facile indossare nel modo giusto la fascia dopo che l’ha portata come vice sindaco durante l’amministrazione di Luca Di Fiori, che deve essere stato per lui un buon maestro. Ovviamente spesso viene data per partecipare ad una cerimonia di un cittadino centenario per essere arrivato ad un secolo di vita, e questa è una cosa buona che fa piacere all’anziano ed ai familiari. Ma il protrarsi degli abusi nell’utilizzo della fascia tricolore ne sta sminuendo il titolo simbolico. E quel che è peggio, è che spesso se lo fai notare c’è chi, pur ricoprendo ruoli istituzionali, ignora la materia e si arrabbia. Eppure basterebbe domandare o leggere ciò che è riportato sul sito istituzionale del Ministero dell’Interno in merito alle disposizioni per l’utilizzo della Fascia tricolore:

“Con circolare di questo Ministero n.5/98, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.270 del 18.11.1998, sono state fornite indicazioni in ordine all’utilizzo della fascia tricolore da parte dei sindaci… si ritiene che l’uso della fascia tricolore sia legato proprio alla natura delle funzioni sindacali che sono di capo dell’amministrazione comunale e di ufficiale di Governo e che, dunque, anche il sindaco sia vincolato al suo utilizzo nei limiti previsti dalla normativa. Va da sé che, allorquando il sindaco sia assente o impedito temporaneamente ai sensi dell’art.53, comma 2, del T.U.O.E.L., spetta SOLO al vice sindaco fregiarsene. Restano validi gli utilizzi stabiliti da esplicite previsioni normative, come quella di cui all’articolo 70 del d.P.R. n.396, del 3 novembre 2000 ove, in ragione della particolarità delle funzioni espletate, si prevede che “l’ufficiale dello stato civile, nel celebrare il matrimonio e nel costituire l’unione civile deve indossare la fascia tricolore …”. Pertanto, l’uso della fascia tricolore, anche per delega dello stesso sindaco, da parte di altri soggetti, seppur incardinati nell’amministrazione comunale o facenti parte di organismi od enti a cui partecipino gli enti locali con propri rappresentanti, NON appare in linea con il dettato normativo, essendo ammesso solo nelle ipotesi sopra indicate”.

Luigi Centore