APRILIA – PRONTO IL BILANCIO: AUMENTI PER LE FAMIGLIE SU MENSA SCOLASTICA E RETTA ASILO

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Il Comune vende le tre farmacie comunali, oltre a Capanna Murata e un capannone di viale Europa

Aprilia Civica: “Il Centrodestra getta la maschera e inizia a tartassare i cittadini”. Principi: “Inutile negare gli aumenti. Siamo stati costretti”. Rimangono invariate: Tari, Imu, Irpef e Tosap

di Riccardo Toffoli

 

La giunta approva il primo bilancio della nuova amministrazione Principi: niente aumenti delle aliquote Irpef, delle tariffe Tari, Tosap e Imu ma qualche ritocco per la mensa scolastica e la retta degli asili nido. Il Comune cerca di fare cassa vendendo alcuni dei suoi “gioielli”: le tre farmacie comunali che renderebbero secondo recenti stime 4 milioni di euro liquidi nelle casse comunali. “La situazione finanziaria, non è certo una novità, –ci ha commentato a caldo il primo cittadino Lanfranco Principi- non è rosea. La vendita delle farmacie comunali è un’operazione importante che ci serve per il bilancio. Al di là della questione finanziaria relativa alla sentenza del parco dei Mille”. Quando Lanfranco Principi è andato in conferenza stampa a presentare i termini dell’accordo per la sentenza del parco dei Mille, ha pianto. Dai circa 20 milioni di euro che il Comune avrebbe dovuto dare al privato per l’esproprio del terreno dove è sorto il polmone verde della città, Principi è riuscito a far cacciare al Comune “appena” 9 milioni di euro. Soldi che le casse comunali non hanno ovviamente. L’accordo però ha scongiurato l’ipotesi, molto concreta, di un dissesto finanziario che avrebbe portato le tasse alle stelle e i servizi a zero. È servito comunque un mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti per 30 anni, incidendo per 500 mila euro sul bilancio annuale. Come ci ha insegnato l’allora Ministro del governo Monti Elsa Fornero, quando un politico piange, per i cittadini non è un buon segno. Tutto sommato, su questo bilancio le lacrime di Principi sono state poco “pesanti”. A quanto lui stesso ci annuncia mentre stiamo per andare in stampa, non ci saranno aumenti sulle principali tasse comunali. Imu, Irpef, Tari, Tosap tutto come l’anno scorso. “In giunta giovedì 14 marzo –ci spiega Principi- abbiamo approvato il bilancio che porteremo in discussione in Consiglio comunale. Non ci sono aumenti previsti. Non nego quanto ha dichiarato l’opposizione di Aprilia Civica sugli aumenti della refezione scolastica e dell’asilo nido. Purtroppo e ripeto purtroppo, siamo stati costretti”.

APRILIA CIVICA: “AUMENTO DEL 25% SULLE MENSE SCOLASTICHE E DEL 63% SULLA RETTA DEGLI ASILI NIDO”

Aumentano i costi a carico delle famiglie per la mensa scolastica e per la retta dell’asilo nido comunale. La situazione in entrambi i casi è pesante e viene denunciata dalla coalizione Aprilia Civica che diffonde un comunicato stampa molto duro: “La maggioranza di centrodestra del sindaco Principi getta la maschera e mostra il suo vero volto. Terminata la fase delle promesse, inizia a tartassare le famiglie apriliane. Lo fa in uno dei settori più delicati del tessuto sociale: scuole e asilo nido”. Contattato da noi, il sindaco Lanfranco Principi non smentisce. “E’ inutile dire che non sia vero –ci spiega il Primo Cittadino- purtroppo non c’erano alternative”. I conti fatti da Aprilia Civica sono quindi corretti e confermati. Per l’asilo nido: il costo del servizio nel 2024 rimane lo stesso rispetto al 2023 pari ad euro 436.445. “Quello che cambia sono le ripartizioni di tale costo tra Comune e famiglie apriliane. –spiega Aprilia Civica- Nello specifico se nel 2023 alle famiglie veniva chiesto un contributo di 49.000 euro pari al 11 % con il Comune che metteva ben 209.445 euro pari al 48 %, nel 2024 la questione cambia radicalmente e alle famiglie viene chiesto ben 80.000 ovvero il 20 % del costo mentre il Comune mette solo 124.445 pari al 28 per cento. La manovra è pesante perché l’aumento della quota a carico delle famiglie è del 63 per cento mentre il Comune riduce il suo contributo di oltre il 40 per cento”. Per le mense gli aumenti per le famiglie sono dell’ordine del 20%. “Il costo del servizio nel 2024 aumenta del 20 % circa passando dai 1.134.000 di euro del 2023 ai 1.354.240 nel 2024. –ha detto sempre Aprilia Civica- L’aumento va ben oltre il recupero dell’inflazione. Anche in questo caso la manovra è tutta a carico delle famiglie che sono chiamate a coprire il costo del servizio con ben 825.000 euro laddove nel 2023 contribuirono con 660.000 euro, mentre il Comune riduce il suo contributo passando dai 474.000 euro del 2023 ai soli 427.015 euro del 2024. In altri termini alle famiglie i maggiori oneri con un aumento della compartecipazione del 25 % mentre per il comune il suo contributo si riduce del 10 %”. “In questi anni –prosegue la coalizione civica- nonostante le difficoltà di bilancio che ereditammo dalle vecchie gestioni amministrative e nonostante le difficili congiunture economiche, come coalizione civica abbiamo volontariamente deciso di non pesare sui cittadini di Aprilia e di non rivedere al rialzo la tassazione comunale. Abbiamo garantito i servizi senza ulteriori spese e aggravio dei costi per i cittadini. Il centrodestra, in ritardo con l’approvazione del documento finanziario, dopo pochi mesi dall’insediamento vuole far cassa sulle spalle degli apriliani aumentando indiscriminatamente le tasse su scuola e nido. Una scelta incomprensibile che peserà sulle famiglie apriliane e che contrasteremo in tutte le sedi di approvazione del bilancio comunale”.

LA VENDITA DELLE FARMACIE COMUNALI

Confermata anche l’intenzione di vedere le quote delle tre farmacie comunali. Una manovra che, secondo i recenti calcoli effettuati dal Sindaco Principi, garantirebbe un introito extra al Comune di Aprilia di quasi 4 milioni di euro. La vendita non è strettamente legata alla sentenza del Parco dei Mille ma alla fiscalità generale del Comune di Aprilia. Significa che questi 4 milioni di euro non serviranno a ridurre il debito contratto con la Cassa Depositi e Prestiti che continuerà ad essere trentennale, ma andranno a rimpinguare i capitoli di bilancio. Nelle prossime ore si capirà meglio l’operazione e a cosa servirà effettivamente quella liquidità. Non è ovviamente l’unica cosa che il Comune è intenzionato a vendere. Sul tavolo delle vendite c’è Capanna Murata, il rudere di Campoverde completamente ristrutturato con i soldi del Giubileo del 2000 e mai utilizzato. E poi ci sarebbe, secondo voci di corridoio, un capannone di Viale Europa, attualmente inutilizzato e vicino a quello dove operano attualmente i carristi. Se fosse confermato solo questo, va dato atto che (mensa e asilo nido a parte), l’impatto sui cittadini è stato evidentemente e volutamente scongiurato. Ma basterà negli anni? Gli introiti a seguito di vendite di beni immobili sono “una tantum” per le casse comunali. Di certo non intervengono su una situazione finanziaria cronica. Attualmente le farmacie comunali sono tre: la Farmacia Aprilia Nord srl di via delle Margherite, la Agroverde Farma srl di via De Gasperi e la Farma Aprilia srl di via Inghilterra. Sulla vendita di queste tre farmacie, è intervenuta pesantemente Italia Viva per bocca del suo portavoce Vincenzo Giovannini. “Secondo noi è una manovra sbagliata –ha commentato Giovannini- Innanzitutto, l’Amministrazione vuole sbarazzarsi “per fare cassa” di queste sue proprietà che generano nelle casse dell’ente un utile di 220.000 euro l’anno, oltre che garantire professionalità, un servizio socialmente utile e senza che l’ente cacci un solo euro visto che è socio, senza gestire l’attività. In secondo luogo, se si vogliono sanare le case comunali, dopo l’esborso per il parco dei mille, il modo non può essere certamente cedere delle attività che generano un sostanzioso utile e che lo faranno anche nei prossimi anni. Come in un’azienda che è fiorente, le attività si tengono, invece si cercano di vendere le passività”. “Si può anche provare a fare una riorganizzazione degli affitti che gravano sulle case comunali e che in alcuni casi risultano essere anche esorbitanti (la scuola Gramsci per esempio). –continua Italia Viva- Non capiamo i motivi della scelta, non li condividiamo assolutamente, abbiamo presentato delle alternative e speriamo vivamente che l’Amministrazione ci rifletta e ci ripensi”.