APRILIA – “NO ALLA DISCARICA”

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Manifestazione in piazza Roma il 9 aprile durante la prima conferenza dei servizi in Regione Lazio sul progetto della Paguro

L’assessore all’ambiente Monica Laurenzi: “La città già paga un prezzo altissimo sul ciclo dei rifiuti”

 di Riccardo Toffoli – Un grande “No” composto con sedie di plastica è stata la protesta con la quale Piazza Roma ha aperto la prima seduta della conferenza dei servizi in Regione il 9 aprile nella quale si dovrà decidere se approvare o meno il nuovo progetto della Paguro a La Gogna. Si tratta di un intervento di bonifica e rinaturalizzazione di un’area in via Savuto, fortemente inquinata da uno sversamento di rifiuti tossici abusivi risalente al 1989 sul quale però la società proponente inserisce la realizzazione di una discarica per il deposito degli scarti non più riutilizzabili dei rifiuti scoperti e trattati di modo da non poter più contaminare. Questa discarica che prevede la possibilità di un volume “aggiuntivo” di 664mila 450 mc “utile di smaltimento rifiuti da bonifica e sovvalli da esterno”, a fronte di una stima di 67.693,84 mc di rifiuti “interni” da bonificare, è il punto che contesta fortemente il Comune di Aprilia. Sulle sedie piazzate davanti all’ingresso del Comune, in segno di protesta cittadini e associazioni hanno portato peluche e palloncini non potendo manifestare per evitare assembramenti. Chi è rimasto in piazza oppure è entrato nell’aula consiliare per intervenire nella conferenza dei servizi, aveva indosso una T-shirt verde con scritto “no alla discarica”.

“Oggi è la prima delle più conferenze dei servizi sul progetto di bonifica e rinaturalizzazione presentata dalla società Paguro. –ci ha detto l’assessore all’ambiente Monica Laurenzi- In realtà questa manifestazione è stata promossa non solo dall’amministrazione ma da comitati cittadini e associazioni che già nei mesi scorsi hanno presentato osservazioni al progetto. Un progetto che ha già visto un no da parte della Regione nel 2017 e che vede ancora oggi tutte quelle criticità che portarono la Regione a dire no. Rimangono ancora presenti: la distanza dalle abitazioni in un’area come quella di La Gogna densamente popolata, un tema di falda molto vicina, un metro e mezzo da ciò che si vuole realizzare ad esempio. Il messaggio che vogliamo mandare oggi è questo: non è una sindrome Nimby la nostra, non stiamo cioè dicendo “non nel mio giardino”. Aprilia già paga un prezzo altissimo per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti. Abbiamo già un Tmb, due impianti di umido, la Loas che quest’estate è andata a fuoco. Pensiamo che il ciclo rifiuti in questa provincia si debba chiudere, così come ci è stato detto dal piano regionale dei rifiuti ma che la discarica di servizio non possa essere realizzata in questa città. Siamo molto fiduciosi. La manifestazione di oggi è per dire che la città c’è, manifesta nella legalità, nel rispetto delle regole e confideremo di alzare la temperatura nei giorni che verranno”. Ma le preoccupazioni per il Comune di Aprilia sono molte. La prima proviene proprio dalla Regione. Con un’ordinanza di Zingaretti viene dato un ultimatum alla provincia di Latina: entro 30 giorni bisogna individuare il sito per la discarica di servizio dell’ato provinciale che servirà a chiudere il ciclo dei rifiuti in provincia. Se non verrà fatto, la Regione applicherà i poteri sostitutivi, cioè deciderà autonomamente. C’è la spada di Damocle del commissario del Ministero individuato dalla giustizia amministrativa. Ma ancora di più c’è la nuova normativa che permette di superare la chiusura del ciclo dei rifiuti nell’ambito regionale e che così permette di aprire un portone a Roma Capitale per individuare impianti di servizio fuori dal suo territorio. Articoli apparsi sulla stampa hanno fatto trapelare la volontà della giunta Raggi di comprare il Tmb di Aprilia. Insomma la situazione è tutta in evoluzione.

LA CONFERENZA DEI SERVIZI

La prima conferenza dei servizi è iniziata alle 11.10 del 9 aprile ed è durata fino alle 15.30 circa. Si prevedono altre due sedute: una per il 14 maggio prossimo e l’altra, la conclusiva, per il 28 giugno. Salvo rinvii o imprevisti. Dopo aver inquadrato e presentato il progetto è iniziata la prima discussione che si è concentrata su diversi aspetti tecnici. Il sindaco di Aprilia Antonio Terra ha tenuto a ribadire la posizione dell’amministrazione comunale: non si è contrari alla bonifica del sito ma alla discarica in una città che sul ciclo dei rifiuti dà già tantissimo. Il Comune di Ardea ha evidenziato come la vocazione della città sia turistica, naturale e archeologica e che tale vocazione mal si concilia col progetto di una discarica di rifiuti. Ha fatto inoltre presente la vicinanza a pochi chilometri dei Giardini della Landriana, sito naturalistico famoso a livello nazionale. L’Arch. Marco Paccosi del Comune di Aprilia, riassume le osservazioni formulate in tre grandi criticità: programmatica, progettuale e sanitaria. Fa presente che il piano regolatore destina l’area a zona agricola e che in questo modo la vocazione agricola si perde e il progetto di rinaturalizzazione è sostanzialmente una copertura dei rifiuti abbancati. Cita il precedente progetto del 2017 in cui la Regione espresse parere contrario e ha messo in evidenza la vicinanza con le abitazioni. Altro aspetto che si mette in discussione è la contestualità della bonifica con la discarica che non garantirebbe la corretta conclusione delle operazioni di bonifica. E invita l’Arpa ad esprimere un parere sulla contemporaneità delle due attività. Fa presente inoltre criticità sulla rete stradale di accesso e dal punto di vista idrogeologico. I rappresentanti della società proponente hanno contestato punto per punto tutte le osservazioni mosse impegnandosi anche a metterle per iscritto. In merito al progetto del 2017, ha rimarcato le differenze in un progetto “che non teneva conto della situazione (all’epoca ignota) di contaminazione del sito” e ha evidenziato come la maggior parte dell’attuale progetto prevede la bonifica e la rinaturalizzazione del sito con la messa a dimora di piante officinali.

 

BOX: L’APPELLO FIRMATO DAL TAVOLO DEL CENTROSINISTRA

“L’ipotesi della realizzazione di una discarica di servizio ad Aprilia è davvero molto preoccupante, anche perché la nostra Città, in questo ambito, già ospita una consistente quantità di impiantistica necessaria per chiudere il ciclo e garantire l’autosufficienza al sistema nel suo complesso. Di fronte a questa situazione, il posizionamento di un ennesimo impianto sarebbe davvero troppo e le istituzioni non possono rimanere sorde rispetto al grido di allarme lanciato dai cittadini apriliani. Nonostante questo, assistiamo oggi a un balletto di responsabilità inaccettabile per quanto riguarda l’individuazione dell’area che dovrà ospitare il nuovo sito. La questione, lo ricordiamo, ha avuto inizio con l’approvazione nel febbraio 2018 del Piano Provinciale dei Rifiuti della Provincia di Latina con il quale si è determinato il “fabbisogno impiantistico” della nostra provincia. Dopo oltre tre anni, non è stata adottata alcuna decisione per dare attuazione a quel Piano e, in particolare, al principio di impiantistica pubblica tanto declamato all’epoca. Chiediamo per questi motivi, con forza, una decisione da parte della Provincia e rivolgiamo un appello al Sindaco di Aprilia e a tutti i consiglieri provinciali della nostra Città, affinché facciano pressione e si adoperino in tal senso. Mai come in questo momento la nostra Città è rappresentata a livello provinciale con ben 4 consiglieri provinciali, un Vice Presidente della Provincia, un Sindaco di peso all’interno dell’Assemblea dei Sindaci e un Presidente della Commissione Ambiente, rappresentanti che devono tutelare la nostra città evitando l’ennesimo scempio. La Regione Lazio, con Ordinanza del Presidente del 01.04.2021 n. Z00010, ha dato alla Provincia di Latina altri 30 giorni di tempo per trasmettere un piano impiantistico compiuto alla stessa Regione. E’ importante dare una risposta certa confermando la natura pubblica in tema di gestione degli impianti necessari per la chiusura del ciclo, gestione pubblica, quale unica forma per garantire la salute dei nostri territori. Ulteriore elemento di preoccupazione è quanto appreso a mezzo stampa in questi giorni, ovvero la volontà da parte della Giunta Raggi di acquistare il TMB di Aprilia, alla luce del nuovo articolo 198 bis del d.lgs 152/2006 che introduce una strategia nazionale dell’impiantistica sui rifiuti superando la logica della chiusura regionale del ciclo dei rifiuti. Chiediamo alle istituzioni locali di attivare, da subito, tutti i canali e le azioni necessarie per avere certezza su tale notizia e iniziare a riflettere sulle azioni da mettere in campo in merito a questa ipotesi. Ribadiamo con forza il NO alla discarica di La Cogna, chiedendo una decisione rapida da parte della Provincia di Latina con riferimento all’individuazione del sito nel quale realizzare l’impiantistica necessaria, dopo oltre tre anni di inerzia”. Movimento FuturAprilia, Movap, Democratici per Aprilia, Rifondazione Comunista Aprilia, Europa Verde Aprilia