PONZA – LE FIAMME GIALLE IN RICORDO DELLE PROPRIE EROICHE GUARDIE

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Martedì 10 luglio, nella splendida location di Ponza, ha avuto luogo la cerimonia militare in ricordo dei Finanzieri Sante Feliciani e Antonio Serpe, rispettivamente Medaglia d’Argento e di Bronzo al Valor Militare, entrambi significativamente legati alla storia della Guardia di Finanza sull’isola.

In questa cornice d’eccezione, le Autorità civili, religiose e militari intervenute, tra cui il Prefetto della Città di Latina, dott.ssa Maria Rosa Trio, il Comandante Regionale Lazio della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Bruno Buratti, l’Arcivescovo di Gaeta, Monsignor Luigi Vari e il Sindaco della città, dott. Francesco Ferraiuolo, hanno presenziato alla commemorazione delle due Fiamme Gialle, quest’ultima divisa in due solenni e emozionanti fasi. La prima, in osservanza delle affascinanti e suggestive tradizioni marinaresche, si è svolta a bordo del Guardacoste G.98 intitolato proprio alla memoria della Guardia M.A.V.M. Sante Feliciani ed attraccato presso il porto dell’isola. Nell’annoverare gli episodi salienti della vita del medagliato, è stata data lettura della solenne motivazione inerente la concessione della prestigiosa ricompensa al militare, il quale, dopo aver prestato giuramento nel 1916 nella Regia Guardia di Finanza, cadde valorosamente nei primi giorni del luglio 1918 nell’ardito attacco del Mali Viluscia (Albania), che costituiva una delle ultime fasi della Prima Guerra Mondiale, della quale ricorre quest’anno il Centenario della fine.

In quell’occasione, l’eroica Fiamma Gialla, unitamente al XVIII Battaglione Mobilitato in cui la stessa prestava servizio, mostrò tutto il proprio coraggio e onore nell’attaccare, al seguito dei propri commilitoni, le ardite e ben più munite, in termini di uomini e di equipaggiamento, forze nemiche dislocate in territorio albanese, sino al sacrificio della propria vita. Successivamente, la cerimonia è proseguita presso la Brigata di Ponza, alla presenza dei familiari della Guardia M.B.V.M. Antonio Serpe, a cui è intitolata la caserma della Guardia di Finanza sull’isola. Nell’occasione, il Comandante Regionale, Gen. C.A. Bruno Buratti, nel corso della propria prolusione, ha evidenziato le straordinarie doti di coraggio e spirito di sacrificio del Finanziere, il quale, già reduce della guerra italo-turca del 1911-1912, seppe esprimere tutto il proprio amor patrio anche negli ardui combattimenti del luglio 1918 che videro il Corpo protagonista nella Grande Guerra sul fronte albanese di Mali Viluscia. Unitamente alla deposizione di una corona di alloro ai piedi della targa commemorativa presente all’ingresso della caserma, all’eroe sono stati resi gli onori ai caduti con i tradizionali squilli di tromba ed il “presentat arm” del Reparto in armi. Grandi emozioni ha regalato anche il nipote della Guardia M.B.V.M. Antonio Serpe, Stefano Beltrame, il quale, in riconoscimento dell’odierno tributo al nonno, ha voluto condividere con i presenti tutte le pergamene originali delle diverse onorificenze conferite al valoroso Finanziere dai Ministri italiani e dalle Autorità straniere dell’epoca. Le celebrazioni, nel conferire il doveroso e quanto più ampio risalto alla memoria di due coraggiose Fiamme Gialle al servizio dello Stato nel corso della Prima Guerra Mondiale, nella ricorrenza del Centenario della fine di quest’ultima, rappresentano la concreta testimonianza del grande attaccamento che il Corpo nutre nei confronti dei propri caduti.

Nel consolidare l’indissolubile ed importante legame con la comunità di Ponza, l’odierna iniziativa, oltre a costituire un doveroso riconoscimento per la quotidiana attività di servizio svolta dalle Fiamme Gialle di terra e di mare in favore e a tutela dei cittadini dell’isola, ha perseguito, tra gli altri, l’intento di partecipare alla collettività il patrimonio storico-culturale dell’Istituzione, la quale annovera tra le sua fila esempi di straordinaria virtù, perseveranza e spirito di sacrificio che, ora come allora, nel solco di una tradizione ultra bicentenaria, legano i Finanzieri di oggi a quelli del passato in un insieme di valori comuni, ben riassunti nel motto del Corpo, “Nec recisa recedit”.