Melina Orso: attrice per vocazione, interprete per passione

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Attrice dalla sensibilità intensa, Melina Orso nasce a Vico Equense, ma trova a Roma la sua casa artistica. Fin da bambina, il destino sembra già scritto: «Attrice è stata la seconda parola che ho pronunciato dopo mamma». A cinque anni, assistendo a una performance dell’attrice Luisa Conte, capisce con chiarezza che vuole vivere per il palco e il cinema:

«Tirai la veste a mia madre e dissi: Mamma, voglio fare questo». Dopo la maturità si trasferisce a Roma, frequenta un’Accademia d’Arte Drammatica e lavora per sei mesi con la compagnia itinerante di Silvio Spaccesi, da cui apprende tecniche e finezze che lasceranno un segno nel suo percorso. Tra cinema, teatro e televisione, ha collaborato con registi noti e si è distinta per intensità e versatilità. È stata ospite della trasmissione “Applausi” condotta da Gigi Marzullo su RaiUno.Negli ultimi anni ha trovato nuova linfa nei film di Daniele Santamaria Maurizio – E liberaci dal male e Romanzo di un mostro – ruoli che hanno confermato la sua piena maturità artistica.

Intervista

 Melina, quando hai capito che la passione per la recitazione sarebbe diventata un destino?

Quando mi sono trasferita a Roma. Appena arrivata ho sentito che non dovevo più lasciarla: era lì che dovevo realizzare ciò che desideravo davvero. E, in effetti, ho esaudito il mio desiderio.

 Roma è diventata la tua città adottiva: quanto ha inciso sulla tua crescita artistica?

Ha inciso al 100%. È una città dove l’arte è intrisa nella storia. Anche se ha attraversato momenti di grande cambiamento, resta imprescindibile: chiunque voglia fare l’attore deve venire nella città eterna.

Pensi che se fossi rimasta nel luogo natio, avresti avuto lo stesso risultato?

Credo proprio di no. Senza rinnegare le mie origini, ovviamente. Il sacro fuoco dell’arte partenopea vive sempre in me e mi dà la spinta giusta per andare avanti. Chi ha nel sangue e nel DNA l’anima campana, secondo me, ha una marcia in più in questo mestiere.

Quanto è fondamentale per un’attrice continuare a studiare, anche dopo anni di carriera?

È fondamentale. Lo studio va di pari passo con l’evoluzione personale. Cresci anche attraverso i ruoli che interpreti. Non si tratta solo della preparazione iniziale, ma di un bagaglio che si arricchisce col tempo, interpretazione dopo interpretazione. E non si finisce mai di imparare: questo è certo.

Che significato ha avuto lavorare con Silvio Spaccesi nella sua compagnia itinerante?

È uno dei ricordi più belli della mia carriera. Mi fu presentato da amici del settore e da lui ho imparato cose che non avrei potuto apprendere altrove. Mi ha trasmesso rigore, ma anche leggerezza in scena. Una frase mi colpì particolarmente: “Tu sei forte, e questo lavoro lo puoi fare”. Quelle parole mi sono rimaste dentro.

E nell’intera compagnia, come ti sei amalgamata?

Ho recitato in sketch sia con Silvio che con l’attrice principale, e mi sono trovata benissimo: c’era sintonia. La compagnia essendo  itinerante mi ha fatto scoprire anche l’affetto autentico del pubblico. Giravamo per varie località. È stato un periodo davvero bellissimo.

Nel 2018 sei stata ospite di Gigi Marzullo: che esperienza è stata e cosa ne hai tratto?

Lui è un conduttore formidabile, e lo ringrazio per avermi ospitata. È stata un’emozione unica. Anche tutta la redazione del programma ha mostrato grande stima per il mio intervento: un’esperienza che porterò sempre con me.

Ti piacerebbe fare l’opinionista per una trasmissione o un talkshow?

Sì, sarebbe interessante. A volte ci ho pensato, te lo dico sinceramente. Sarebbe una giusta collocazione nel mio percorso artistico. Il riscontro del pubblico dà sempre energia e motivazione.

 Nei film di Daniele Santamaria Maurizio, che tipo di viaggio interiore sono stati i tuoi ruoli?

Io sono un’attrice che lavora molto sul presente. Mi piace il cinema perché è a presa diretta: lì dai davvero tutto. I ruoli che ho interpretato con Daniele,mi hanno dato quella trasformazione interiore che ogni interprete cerca. Il suo stile è noir, molto legato a fatti di cronaca: mi ha messa alla prova in modo autentico.

 C’è un personaggio o una storia che sogni ancora di interpretare?

Sicuramente un film d’epoca, in costume. Anche un western . Attraverso il set vorrei provare l esperienza di entrare una dimensione parallela con un film lontano dalla nostra realtà  epoca come  un western fantasy o futurista … perché no sarebbe divertente .

Tornando indietro nel tempo, cosa diresti alla bambina che a cinque anni sognava di fare l’attrice?

Le direi di sognare… un po’ più tardi. È stata un po’ precoce!

Quali sono i nuovi progetti futuri nel campo artistico?

Due lungometraggi diretti  da Alfio  d’Agata e l altro  con la Mediterranea Production di Angelo Bassi,  entrambi di genere comico . In tutte e due  interpreterò il ruolo di una moglie.