La ninna nanna dell’orco

356

 

di Antonella Bonaffini

Che qualche buonista si affaticati a cercare giustificazioni per quello che è un essere che faccio fatica a definire uomo, figuriamoci padre, è semplicemente vergognoso. Viviamo purtroppo in una società che sembra sempre più spesso dover assolutamente colpevolizzare. Per molti, dietro questo folle gesto, il gesto che vede un genitore uccidere i suoi due figli, potrebbero esserci ragioni legate al comportamento peccaminoso della madre, come se una donna non avesse il diritto di interrompere una relazione, come se una donna fosse stata messa al mondo, per dover sempre incassare. Certe frasi, per chi non lo avesse chiaro, potrebbero innescare meccanismi pericolosissimi, volti a legittimare imprudentemente una persona mentalmente instabile, a perseverare. Se si da un’ occhiata al profilo social di questo padre, Mario Bressi 45 anni, lo si vede sempre accanto ai due bambini, genitore attentissimo, nel praticar insieme a loro due, gli sport più disparati. Le foto ritraggono lui ed i due gemellini, di soli dodici anni, sempre vicini, sempre sorridenti. Non andiamo a cercar allora attenuanti, li dove attenuanti non ce ne sono. In quella che è una tragedia,  che ahimé si rivela sufficientemente chiara sin dai primi accertamenti, è l’odio ad aver avuto la meglio. Mi lasci? Ed io ti punisco togliendoti i tuoi affetti più cari. Sono troppo codardo per cercar la morte da solo, quindi voglio portarli con me. A Lecco, in provincia, si consuma pertanto una tragedia che di annunciato non aveva proprio nulla. I bimbi avevano piena fiducia nel loro genitore, la loro mamma non si era mai opposta, lasciandoglieli prendere quando lui lo richiedeva. Il Bressi era un padre amorevole, cucinava per loro, giocava con loro, forse nel metterli a letto, quando erano piccini, avrà persino cantato loro la ninna nanna, senza immaginare che sarebbe arrivato a strangolarne uno ed a soffocarne un altro, da li a qualche anno. La sua uccisione non merita una sola parola ma si traduce nel vile gesto di chi non ha avuto gli attributi per rimanere in questa terra e prendersi la responsabilità di un atto diabolico ed assolutamente contro natura, che oggi, domani e sempre non trova, né mai potrà trovare, giustificazione alcuna.