Intervista al consigliere di opposizione Carmen Porcelli

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Intervista al consigliere di opposizione Carmen Porcelli che traccia un bilancio di questi cinque anni

“LA GIUNTA TERRA NON POTRA’ VINCERE: AMMINISTRAZIONE CHE NAVIGA A VISTA”

“Nessuna alternativa credibile per questa città. Serve riscatto dal basso: gente nuova e giovani”

di Riccardo Toffoli

Cinque anni di amministrazione sono tanti. Anche per l’opposizione che ha contestato molte scelte fatte, inviato esposti, attaccato e proposto. Nei banchi dell’opposizione sicuramente chi ha fatto più sentire la sua voce è stata Carmen Porcelli. Candidata a sindaco per il centrosinistra nelle passate amministrative, con un passato da giornalista professionista (uno dei volti più conosciuti in città), Carmen Porcelli ha svolto il suo ruolo con coerenza sicuramente, senza tentennamenti anche in contrapposizione spesso con alcune scelte “morbide” di altri gruppi dell’opposizione. Il suo giudizio negativo sull’amministrazione Terra è stato sempre un punto fermo della battaglia politica. Da lei sono partite numerose inchieste, finanziarie e giudiziarie, nonché politiche. Se Terra è il simbolo della giunta e dell’amministrazione, sicuramente Carmen Porcelli è stata il simbolo di questi cinque anni di opposizione.

È l’ultimo “panettone” della giunta Terra. Secondo lei, i cittadini voteranno nuovamente quest’amministrazione?
“Molti cittadini hanno compreso la mancanza di progettualità dell’operato della giunta Terra, hanno scoperto che si naviga a vista e senza alcun programma di lungo respiro. Pertanto alla sua domanda rispondo che credo fortemente che Terra non possa vincere: la sua amministrazione ha governato senza il senso della vergogna, mettendo nel conto il senso della colpa, cosa questa oggi universalmente riconosciuta. Aprilia è una città sporca e trascurata, le strade sono ridotte ad un colabrodo e i servizi sono scarsi, le scuole poco sicure e le attività economiche sono in ginocchio a causa della scarsa attenzione verso il centro, abbandonato a se stesso, dove le periferie sono dimenticate”.

Questo è un bilancio non solo annuale, ma anche di un mandato di consiliatura. Quale secondo lei è stato il punto più dolente di quest’amministrazione?
“Io non ho mai pensato che fosse necessario attendere la fine del mandato per esprimere un giudizio negativo, mi sono candidata nel 2013 come alternativa a questa maggioranza e non sulla base di un pregiudizio, ma dopo aver valutato che la politica di chi si presentava come nuovo e diverso era invece troppo ancorata al passato, ai vecchi metodi, intendo quelli peggiori, che la storia della città ricordi. La giunta Terra ha tradito l’idea di riscatto costruita da D’Alessio, il suo predecessore, infatti non si sente più parlare di legalità, la trasparenza e la partecipazione sono solamente slogan elettorali, l’aggressione del territorio è una costante che non conosce freni e il sindaco ha fatto marcia indietro su molti punti del suo programma elettorale, non ha rispettato un solo impegno con gli elettori. Del resto come poteva farlo? I poteri forti, l’ho dimostrato io stessa “costringendo” il sindaco a rendere noti i suoi finanziatori, sono tutti con lui”.

Multiservizi. Sarà un ricordo? Cosa poteva essere fatto e cosa è stato fatto male?
“La Multiservizi continuerà ad operare, la procedura di liquidazione è una trovata per evitare l’intervento della Corte dei Conti, non si possono lasciare a casa oltre duecento lavoratori, sarebbe un boomerang dal punto di vista sociale. Il problema è come continuerà ad operare. In questi anni ho presentato esposti e denunce contro lo sperpero del denaro pubblico in quell’azienda, anche il Ministero delle Finanze ha evidenziato i troppi straordinari, i buoni benzina elargiti troppo facilmente, gli stipendi gonfiati. Per risolvere i problemi dell’Asam bisognava applicare la legge, cioè pagare i debiti, tagliare gli sprechi e licenziare i dipendenti fannulloni: sulle prime due voci nel 2011 si era intrapreso il percorso giusto, poi è tornato tutto come prima: debiti con gli enti previdenziali, spese folli e servizi carenti”.

Parliamo ora dell’opposizione. In questi anni è mancata un’opposizione compatta. Secondo lei perché?
“Io sono rimasta coerente, fieramente all’opposizione. Penso sia giusto che maggioranza ed opposizione si confrontino, ma sempre in una posizione di parità e, se sussistono le condizioni, è giusto che collaborino per il bene dei cittadini, ma sempre nel rispetto. Ho però notato fin da subito un atteggiamento di arroganza nei confronti dell’opposizione, un delirio di onnipotenza che spesso ha vacillato al punto da cercare appoggi nella minoranza. In assenza di un’alternativa politica, l’ambiguità della maggioranza Terra – una civica che guarda ora a destra, ora a sinistra – ha alimentato false aspettative in entrambi gli schieramenti. Recentemente qualcuno ha confermato il tentativo di costituire un governo di salute pubblica, il solito vecchio gioco dal quale escono perdenti i cittadini di Aprilia. L’opposizione ha un ruolo di controllo, di pungolo se non fa questo allora non svolge il suo compito. Io ci ho messo tutto l’entusiasmo, la passione che ho. Spero che la prossima consiliatura si rinnovi completamente, che emergano volti nuovi e capaci, mi auguro soprattutto tanti giovani, che possano portare competenza e idee”.

Come influirà questa situazione politica sugli scenari futuri della prossima campagna elettorale?
“Io voglio sperare in un miracolo, non vorrei che Aprilia apparisse come la città con uno scarso sentimento di comunità e priva di persone veramente capaci. Guardi provo tenerezza quando qualcuno cerca di strumentalizzare iniziative pubbliche a proprio vantaggio per dare l’immagine di una città coesa, ma Aprilia – soprattutto negli ultimi anni a seguito dei grandi stravolgimenti sociali ed economici che sono intervenuti e che ne hanno modificato la base sociale – è una città giovane e senza identità. Tanto è vero che manca un’idea di città. Ha sentito parlare di programmi per caso? Io no eppure, come lei, leggo i giornali”.

Quale alternativa vede più credibile per questa città?
“In questo momento nessuna, perché ripeto non ci sono idee e questo mi spaventa molto, più delle bugie che racconterà Terra nel suo programma elettorale. Mi spaventa che ci siano tante persone capaci e con grandi qualità – professionisti, artisti, lavoratori, mamme e giovani- che hanno paura di perdere la loro credibilità mettendosi a disposizione della città. Molti di loro reputano inaffidabile e non all’altezza del loro compito, gran parte dei politici. Deve prevalere un forte sentimento di rinnovamento, di novità che non si studia a tavolino, che non nasce da un simbolo piuttosto che da un altro, che ha bisogno di