“IL PRINCIPIO DEL CODICE DELLA STRADA E’ LA SICUREZZA NON LE SANZIONI”

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Gianluca-Di-Ascenzo

Segnaletica poco chiara a Nettuno in corso Matteotti dove emergono strisce blu su fermata autobus. Limiti di velocità estremamente bassi con autovelox e segnaletica contraddittoria

Ricorrere alla giustizia costa sempre di più e i cittadini si rassegnano a pagare. L’intervento dell’avvocato Gianluca Di Ascenzo del Codacons: “Bisogna segnalare”

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“Il codice della Strada ha un principio guida molto chiaro che è quello della sicurezza, con il rispetto dei canoni previsti per gli utenti. Pertanto vanno prese tutte le precauzioni del caso con segnalazioni chiare e ben visibili agli utenti perché non si incorra in sanzioni”. È il monito dell’avvocato Gianluca Di Ascenzo, legale per Codacons, il coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori. Sono tante le segnalazioni che ci inviano cittadini e lettori su segnaletiche poco chiare, limiti di velocità estremamente bassi e autovelox pronti a pizzicare chi si distrae. Ma la Codacons appunto ammonisce: “Questo non è il principio guida del codice della Strada”. La Codacons invita tutti a segnalare ai Comuni e agli enti eventuali situazioni non chiare. Avviene ad esempio a Nettuno in corso Matteotti, all’altezza del Municipio, dove è posto sul marciapiede il cartello della fermata del Cotral. Peccato che le strisce orizzontali non sono ben visibili e, quando è buio, riaffiorano quelle blu. Così i malcapitati di turno pensano che siano stalli a pagamento. Abbagliati anche dal fatto che tutto il corso è pressoché a stalli blu, si avviano alla vicinissima macchinetta per pagare la sosta. Al ritorno trovano la sorpresa: una sanzione per aver posteggiato su area riservata a fermata dei bus che prevede anche la decurtazione di due punti della patente. “Qui fanno sempre le sanzioni” –dicono i passanti. Ma è possibile che tutti i cittadini siano così “selvaggi” sulla strada oppure servirebbe chiarire meglio la segnaletica? Recita il codice della strada, in caso di segnaletica contrastante, bisogna attenersi a quella verticale. Ma quante volte capita che rimangono segnali verticali, specie quelli temporanei (ad esempio segnalazione di lavori ecc.) per tantissimo tempo? Come si fa a capire quando il cartello è o non è superato? Forse basterebbe un po’ di attenzione sulla segnaletica per evitare il proliferare delle sanzioni? “Noi abbiamo fatto diverse segnalazioni –ci spiega l’avvocato Di Ascenzo- e quindi ne vediamo tantissime. Persino le strisce blu in curva”.

“I CONTENZIOSI SONO DIMEZZATI PERCHE’ I COSTI DI ACCESSO ALLA GIUSTIZIA SONO AUMENTATI”

Quando ci si trova in situazioni del genere, persino la doppia beffa di pagare la sanzione e anche il ticket, cosa si può fare? Il ricorso alla giustizia è l’unica arma. Ma conviene? Esistono due modi per ricorrere: al Prefetto e al giudice di pace. Magari arriva una multa dalla città in cui si è passata la villeggiatura che dista centinaia di chilometri. Ricorrere al Prefetto non ha costi ma la Prefettura è pur sempre un ufficio amministrativo e le controdeduzioni vengono scritte da chi eleva il verbale. Quante chance ci sono di vincere? Il ricorso al giudice di pace prima era pressoché gratuito, ora costa sopra i 40 euro. Si deve andare in udienza, magari passano molti mesi e tornare più volte. Conviene pagare. Anche perché se si paga nei cinque giorni, si può persino beneficiare di una percentuale di sconto. E alla fine pagare costa di meno di accedere alla giustizia. Ma così cosa rimane del diritto e dei principi che ricordava l’avvocato Di Ascenzo? “In una nostra relazione e anche i tribunali amministrativi stanno rilevando nelle sedi istituzionali questa situazione –ci spiega Di Ascenzo- i contenziosi si sono fortemente abbassati ma questo non è dovuto ad una migliore gestione. I tribunali stessi hanno fatto notare che il costo di accesso alla giustizia è cresciuto e molti non hanno più le possibilità. Pertanto o non si chiede più giustizia nonostante si ha diritto oppure si preferisce pagare. In sostanza l’automobilista di fronte a casi simili, preferisce inghiottire il rospo”. Ma questo inghiottire il rospo che conseguenze ha sul sentimento che il cittadino ha nei confronti dello Stato e delle istituzioni?

AUTOVELOX: “NO PER FARE CASSA”

Diversi cittadini ci hanno scritto ad esempio per gli autovelox sulla Nettunense. “Quando vado a 50 km/h su quel tratto di Nettunense, qualche matto suona il clacson o sorpassa e io mi sento veramente in pericolo. Cosa si può fare?”- ci scrive un cittadino. “La situazione in generale sugli autovelox è da noi costantemente monitorata –ci dice l’avvocato Di Ascenzo- faccio sempre riferimento al principio guida del codice della strada. Gli autovelox non devono essere usati per fare cassa. Vengono installati in un tratto di strada a forte incidentalità e per far in modo che su quel tratto non succedano incidenti. Questi a sua volta devono essere ben segnalati proprio perché lo scopo degli autovelox è quello della sicurezza degli utenti della strada. Bisogna quindi monitorare bene”. Ma i limiti di velocità? “Se si potesse andare a 70 km/h sarebbe giusto –ci dice un altro nostro lettore- ed è giusto multare chi attraversa a 150 km/h la Nettunense”. Rivedere i limiti di velocità e renderli adeguati al tipo di strada sarebbe corretto. Il limite sulla Nettunense era stato abbassato per via delle condizioni del manto stradale che è stato ripristinato. Oggi può andare bene un limite di 50? Oppure si può aumentare a 70? Un po’ quello che è successo alla Pontina. Da 90 km/h per via della precaria condizione del manto stradale, il limite è stato abbassato a 60 km/h. I cartelli sono rimasti anche quando il manto è stato ripristinato. “E’ necessario monitorare costantemente i limiti di velocità modificandoli se le condizioni sono cambiate –conclude l’avvocato Di Ascenzo- perché a monte di ogni decisione che impone delle regole sulla strada, ci deve essere una chiara valutazione sull’incidentalità e sulle cause. La riflessione sulle cause dell’incidentalità delle strade è assolutamente necessaria e propedeutica a qualunque decisione. Se è vero che accedere alla giustizia ha un costo, non costa invece assolutamente nulla far rilevare agli enti come ai Comuni, alle province, alle regioni o ai Prefetti, la poca chiarezza di alcune segnaletiche o segnalare autovelox poco visibili o ancora limiti di velocità che si considerano non proprio in linea con il tipo di strada che si sta percorrendo. Vorrei ricordare infatti a tutti che il 50% delle entrate dalle sanzioni per violazione del codice della strada, per legge, deve essere utilizzato unicamente per migliorare la sicurezza stradale e quindi risolvere eventuali problematiche segnalate dall’utenza”.