Grosseto, la denuncia: “Multati per aver portato mia figlia a un controllo post trapianto. Arrivano le scuse della Polizia di Stato

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Già questa mattina come “IL GIORNALE DEL LAZIO” ci siamo attivati con l’avv. Simeoni Falconi  e prontamente sono arrivate le scuse della Polizia di Stato

di BRUNO JORILLO

L’Avvocato Falconi Simone del Foro di Grosseto in merito allo spiacevole inconveniente accaduto il giorno 17 aprile u.s. nei confronti della famiglia Grippa, genitori della piccola Milena trapiantata di midollo osseo, i quali da molti mesi lottano per il recupero della vita della loro figlia e che proprio nel pieno di questa azione sono stati ingiustamente multati da agenti della polizia di Stato di Livorno che – non valutando le gravi condizioni di salute della bambina che li obbligano a viaggiare, anche in questo periodo di pandemia con blocco degli spostamenti oltre il proprio comune di residenza – i quali hanno applicato alla lettera le norme previste dal D.L. 25.03.2020 n. 19.  Comunica la sensibile attenzione avuta da parte del Dirigente della Polizia di Stato di Firenze che ha espresso, a mio mezzo, oltre cha alla famiglia Grippa, il proprio rammarico per quanto avvenuto, incaricandosi di provvedere affinchè l’infrazione sia revocata d’ufficio; evitando così l’insorgere di azione legali da parte dello scrivente. Ringrazio il Prefetto e il Questore di Grosseto; il Vice Questore Delfino di Piombino; il Sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, il Vice Sindaco Luca Agresti e gli assessori Fabrizio Avv. Rossi e Fausto Turbanti, per le espressioni di solidarietà rivolte personalmente alla famiglia Grippa.                                                            Ringrazio tutti i colleghi del Foro di Livorno che si sono resi disponibili per ogni eventuale azione difensiva a titolo gratuito.                                                                             Ringrazio tutti coloro che hanno espresso piena solidarietà per ovviare e risolvere senza alcun aggravio economico a carico della famiglia in merito ad eventuali azioni legali.        Infine un immenso ringraziamento è rivolto a tutti coloro che hanno espresso a mezzo social la loro solidarietà e vicinanza alla famiglia Grazie.

                                                         Grazie a tutti F.to Avvocato Simone Falconi

Dalla Polizia di Stato a Nome del dirigente Cinzia Ricciardi arrivano le scuse alla Famiglia

Vi inoltro la risposta alla mia comunicazione a mezzo mail al Dirigente della Polizia di Stato di Firenze

Gent. Avv. Falconi,                                                                                                       ho desiderato esprimere direttamente alla Sig.ra Chelini il mio rammarico per l’accaduto, proprio perché sentivo il dovere morale di scusarmi.                                                       In queste settimane di pandemia siamo chiamati a svolgere il nostro servizio ai cittadini, declinandolo con il maggiore impegno e responsabilità possibile, ma soprattutto con coscienza e, pertanto, desideravo non solo raccogliere le ragioni condivisibili di tanta amarezza, ma farmi carico di risolvere il problema. Ho già attivato i canali della Prefettura competente, perché si proceda all’annullamento rituale della sanzione ingiustamente irrogata, evitando che i suoi assistiti debbano accollarsi altre preoccupazioni.                      Non essendoci, allo stato attuale, un ente che possa formulare un’autorizzazione specifica, atteso che gli spostamenti per ragioni di salute sono già consentiti al nucleo familiare proprio dall’ultimo DPCM, ho già provveduto a sensibilizzare tutti gli equipaggi della Polstrada della Toscana, anche in relazione agli spostamenti futuri che verranno effettuati con il veicolo di proprietà dei Sig.ri , suoi assistiti.  Nel rinnovare le mie scuse più sentite per l’accaduto e nella speranza che questa spiacevole esperienza non mini la fiducia nel nostro operato, comunque umanamente fallibile, anche quando ispirato dalle migliori intenzioni, porgo i miei più cordiali saluti, restando a disposizione per ogni evenienza.                                                                                                                 Cinzia Ricciardi.

                                Articolo tratta da REPUBBLICA.it

Grosseto, la denuncia: “Multati per aver portato mia figlia a un controllo post trapianto”

Hanno denunciato di essere stati fermati da una pattuglia della polizia stradale mentre portavano la figlia di otto anni a un controllo post-trapianto e di essere stati multati sull’Aurelia prima di Livorno per aver contravvenuto alle disposizioni sulle misure di contenimento per l’emergenza sanitaria da coronavirus. Sanzione da 533 euro.
La famiglia di Grosseto che era in viaggio per una visita di controllo prevista all’ospedale Santa Chiara di Pisa. La bimba aveva avuto un trapianto di midollo osseo, dovuto ad una leucemia mieloide acuta, l’estate scorsa. “Ricorreremo in giudizio – ha detto il legale della famiglia, avvocato Simone Falconi portando alla luce la vicenda – Non c’erano requisiti per elevare questo verbale e perciò presenterò ricorso nelle sedi giudiziarie competenti. Parlerò anche coi questori di Grosseto e Livorno e col prefetto di Grosseto per metterli al corrente della situazione”.                                                                                                   Secondo quanto riferito l’auto era guidata dal padre ed è stata fermata nei pressi di Romito, sull’Aurelia a pochi chilometri da Livorno. Il padre guidava. A bordo c’erano la mamma, la piccola e il fratellino. Al controllo, una pattuglia ha contestato il viaggio: lontani da casa e troppi in auto. “La madre non se la sentiva di guidare perché è neopatentata – racconta il padre in un filmato su Fb che ha fatto già oltre 7.000 visualizzazioni – e la bimba vuole la mamma quando entra nel reparto di ospedale. Ecco perché eravamo tutti insieme. Ho spiegato questo alle forze di polizia che mi hanno fermato ma non c’è stato nulla da fare, hanno multato lo stesso”. Tra l’altro, precisa, “siamo tutti negativi al Coronavirus, viviamo insieme e tutti siamo stati sottoposti a tampone proprio per la patologia di mia figlia”, come categoria fragile dove un eventuale cluster familiare da Covid potrebbe causare seri danni.
“Sono in cassa integrazione – racconta ancora il padre – e questo mese ho riscosso 590 euro, quasi quanto la multa. Quello che ci è accaduto ha dell’incredibile. Siamo stati trattati peggio dei ladri”. La vicenda personale della bimba è nota in Maremma già dall’estate 2019, quando partì una catena di solidarietà, tipo raccolta fondi e concerti per sostenere la famiglia nelle cure. La bambina venne curata al reparto di ematologia oncologica di Pisa dove ha avuto un trapianto di midollo osseo. Adesso sta svolgendo la convalescenza per guarire definitivamente e le visite di controllo fanno parte del percorso che deve seguire.