GELASIO GAETANI RACCONTA “ LATIUM WINE FESTIVAL”

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di GIANFRANCO COMPAGNO [MOJO]

Intervista a Gelasio Gaetani D’Aragona, ambasciatore del vino italiano nel mondo

ARTICOLO PUBBLICATO SU IL GIORNALE DEL LAZIO N.19 DEL 03.12.2020 PAG 3002

Evento in modalità webinar venerdì 20 e sabato 21 2020“IL MONDO DEL VINO È IN FERMENTO, NASCE LATIUM WINE FESTIVAL”

LWF è stato ideato da Sabina Minutillo Turtur, esperta di comunicazione, Gelasio Gaetani d’Aragona, persona di riferimento nel mondo del vino internazionale, e Vienna Eleuteri Held, studiosa della sostenibilità

di Luca Bertacchini e Gianfranco Compagno

Dispiega le vele Latium Wine Festival con l’intenzione raggiungere più calici possibili e far conoscere una ricchezza laziale fin troppo bistrattata e spesso sofferente verso altri competitor nazionali. A differenza di altre regioni italiane che da decenni hanno puntato forte sul vitivinicolo creando brand ed eccellenze blasonate e affermate, il Lazio negli stessi periodi si sedeva su se stessa, senza avere un progetto a lungo termine. Gli ultimi anni sono stati invece ricchi di piccole rivoluzioni che hanno portato a grandi cambiamenti. Finalmente i nostri vini iniziano a imporre il loro stile e la loro identità prendono posto sui tavoli stellati. Il format creato da Sabina Minutillo Turtur, esperta di comunicazione, Gelasio Gaetani D’Aragona, illustre riferimento nel mondo del vino , e Vienna Eleuteri Held, studiosa della sostenibilità, diventa palcoscenico per elevare ancor di più questa ricchezza. Purtroppo l’attuale drammatica situazione generata dal Covid-19 ha impedito un evento in presenza. E così la piattaforma Latium Wine Festival ha varato la sua attività il 20 e 21 novembre scorso con due appuntamenti digitali suddivisi in presentazioni, talk, degustazioni e un importante workshop sulla sostenibilità. Proprio quella sostenibilità che sta diventando caposaldo della strategia produttiva laziale. La complessità del tema è stata affrontata da Vienna Eleuteri Held insieme alla collaborazione del direttore del Centro di Ricerca in Viticoltura ed Enologia di Velletri Riccardo Velasco. Evidente quale sia stato il nucleo fondamentale dell’intera discussione, ovvero la necessità di creare un movimento di opinione referenziata e trasversale di stakeholder istituzionali – imprenditori, tecnici, operatori e politici – per l’attuazione della sostenibilità, intesa non come una agenda di limiti prescrittivi, ma come prassi efficace, immediatamente attuabile da tutti gli attori del territorio. A queste voci sia aggiungono anche quelle di Alessandro Scorsone, Attilio Scienza e Daniela Scrobogna. In questa prima uscita hanno aderito ben 14 cantine che rispondo ai nomi di Agricola Sant’Eufemia, Antica Cantina Leonardi, Cantina Sant’Andrea, Casale del Giglio, Casale della Ioria, Capizucchi Winery, Castello di Torre in Pietra, Marco Carpineti, Maria Ernesta Berucci, Ômina Romana, Principe Pallavicini, San Giovenale, Tenuta di Fiorano, Terre di Marfisa.

Il post evento ci ha regalato uno scambio di battute con Gelasio Gaetani D’Aragona che ha ripercorso brevemente il cammino che lo ha avvicinato alla scoperta dei nostri vini.

“Diversi anni fa visitando Ninfa ho subìto un richiamo della foresta verso questi luoghi e persone meravigliose. Uscendo da Ninfa c’è un’azienda vitivinicola, Santa Eufemia. Insieme al suo proprietario siamo stati in cantina, ho degustato i loro vini e negli anni abbiamo lavorato insieme. Ma non solo Ninfa, mi sono innamorato anche del Circeo, e lì ho scoperto un’altra bella realtà come cantina Sant’Andrea. Da queste esperienze è nata la curiosità di scoprire i vini del Lazio. La mia esperienza gustativa e la scoperta di questi prodotti mi ha portato a credere che il Lazio è in grado in esprime un terroir unico e i suoi vini possono essere tra i migliori vini del mondo”.

La scelta delle aziende del circuito Latium Wine Festival è stata fatta con scrupolo “Abbiamo scelto queste aziende perché le più rappresentative delle quattro zone del Lazio , l’Agro pontino, la Ciociaria, la Tuscia e i Castelli romani”. Una menzione particolare ad un prodotto su cui il Lazio riserva grandi aspettative “Tra le tante eccellenze che presentiamo in questa piattaforma penso al cesanese, che un giorno potrà essere paragonato ai grandissimi rossi del nostro paese.” Gelasio Gaetani D’Aragona ha anche curato la degustazione guidata, cui non poteva mancare quella su un prodotto molto rappresentativo del territorio apriliano, ovvero l’Anthium di Casale del Giglio.   Un vino prodotto da bellone in purezza. Vigneti che si trovano presso la zona di Anzio e Nettuno, quindi a piede franco sui terreni sabbiosi con una forte vicinanza al mare. Gelasio Gaetani D’Aragona lo descrive “dal sapore marino e minerale, frutto del terroir vulcanico dell’area. Un vino ricco di acidità e sapidità che lo rendendo capace all’invecchiamento”. La degustazione dell’Anthium è stata aperta da una testimonianza di stima da parte del poliedrico scrittore, giornalista e produttore (ricordiamo che il conte è uno storico produttore di Brunello di Montalcino ) alla cantina Casale Del Giglio. In particolare un elogio al patron Antonio Santarelli che, oltre a credere nel Bellone ed investirci, ha trainato la viticoltura laziale. La degustazione è stata guidata in compartecipazione con la giornalista e docente della AIS Daniela Scrobogna. I due sono riusciti grazie alla loro esposizioni fresche, coinvolgenti e mai noiose a tenere alta l’attenzione dei partecipanti. Obiettivo difficile da raggiungere negli eventi online, dove la solitudine dello spettatore può avere il sopravvento sull’interesse dell’argomento. Il duo ha funzionato grazie anche ad uno stile diverso di approcciare l’argomento insieme ma trovando poi sempre piena condivisione delle esperienze. Latium Wine Festival si propone di dar vita ad una serie di appuntamenti da schedulare nel prossimo futuro, appena la situazione Covid permetterà eventi in presenza. Gelasio Gaetani D’Aragona ci tiene a sottolineare un contributo importante che è stato dato alla piattaforma. “Un particolare ringraziamento va fatto al CREA di Velletri, perché non sono il nostro sponsor ma un vero e proprio partner. È voluto stare al nostro fianco fin dall’inizio e questo ci darà autorità in quello che faremo nel futuro grazie alla voce degli scienziati”.