Aprilia – Le commissarie di ferro già al lavoro

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Sono entrate in servizio Vincenza Filippi, Enza Caporale e Rita Guida: amministreranno la città per i prossimi 18 mesi

di Bruno Jorillo

Si è insediata la commissione straordinaria nominata dal governo Meloni per amministrare Aprilia per i prossimi 18 mesi, dopo lo scioglimento del Comune per mafia. Al vertice dell’amministrazione comunale c’è ora Vincenza Filippi, classe 1957, laureata in Giurisprudenza: dal 1989 al 2002 ha svolto la propria attività all’Ufficio Antimafia della prefettura della Capitale lavorando in diversi uffici. Nominata viceprefetto dal luglio 2001, a settembre 2022 è stata trasferita al Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del medesimo Dicastero. Inoltre è stata viceprefetto vicario a Grosseto dal 13 aprile 2010 fino al 22 maggio 2011. Successivamente è rientrata al Viminale dove ha svolto diverse mansioni di diretta collaborazione dei vari ministri. Nel 2022 è stata chiamata a guidare il Comune di Otranto dopo l’inchiesta Hydruntiade. In passato aveva svolto lo stesso ruolo anche a Gavorrano, Isernia ed Eboli. Nel 2023 Paolo D’Attilio, come prefetto di Livorno, incaricò la stessa Filippi quale commissario straordinario del Comune di Cecina, sciolto a seguito delle dimissioni della maggioranza dei consiglieri. Due figure, dunque, che si conoscono e questo gioverà nel dare continuità alla macchina amministrativa.

Ad affiancare il prefetto Filippi quale sub commissario sarà una vecchia conoscenza della provincia di Latina: Enza Caporale, pugliese classe 1963, a più riprese commissario straordinario del Comune di Cisterna fino alle elezioni dell’attuale amministrazione Mantini. Tra il 2014 e il 2015 è stata componente della commissione di accesso di Roma, nominata dopo l’inchiesta “Mondo di mezzo”. È stata anche commissaria ad Ariccia, Marino, Bracciano, Tivoli e Palestrina.

Terzo elemento della commissione è il dirigente di seconda fascia del ministero dell’Interno Rita Guida, classe 1962, iscritta all’Albo dei Docenti del Ministero dell’Interno e all’Albo dei Revisori dei Conti, oltre ad aver conseguito un Master in “Politiche di contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata” organizzato in partenariato dal Ministero dell’Interno e dalla Luiss.

La commissione ha già avuto lunghi confronti con i dirigenti del Comune. I nodi rimasti irrisolti dopo l’arresto del sindaco – il 3 luglio scorso – e la caduta del consiglio comunale di Aprilia sono tanti, certamente non risolvibili dal solo commissario prefettizio Paolo D’Attilio, che ha già lasciato la città a metà maggio.

La terna in “rosa” di commissarie deve immediatamente mettere mano alla macchina amministrativa. Il personale è ridotto all’osso, i dipendenti andati in pensione o trasferiti non sono stati sostituiti, l’ufficio Lavori pubblici che sta gestendo i 25 milioni di euro di cantieri Pnrr è rimasto con pochissimo personale, praticamente un lavoro massacrante che comporta anche il rischio di errori, che però non possono essere ascritti alle singole figure che operano nell’ufficio. Ci sono i cantieri del Pinqua, i 15 milioni di euro che dovrebbero ridisegnare il volto della parte est di Aprilia, da Toscanini ad Aprilia Centro. C’è il “parco lineare” di via Carroceto che dovrebbe essere collegato alla pista ciclabile di via Caltanissetta: ci sono i fondi, ma non c’è il percorso. O meglio: la pista dovrebbe correre lungo una strada che non esiste ancora. Ci sono i lavori per la mitigazione del dissesto idrogeologico in periferia da completare – via Isole è ancora chiusa al traffico, comportando parecchi disagi alla circolazione – ma anche quelli all’area fiere di Campoverde, con la ricostruzione del capannone. Lì c’è un problema serio: la società cooperativa che aveva vinto la gara d’appalto ha avuto una interdittiva antimafia e ora gli uffici devono trovare una soluzione per assegnare l’appalto a un’altra società. Stessa cosa per la ex scuola di via Carano: anche in quel caso la ditta vincitrice ha l’interdittiva antimafia.

Ci sono le opere da completare, come l’auditorium di via Marsica, altre da acquisire a patrimonio comunale come il palazzetto dello sport, c’è da decidere il destino dell’ex centro commerciale Tulipano, acquistato dal Comune: doveva essere destinato alla Asl, poi l’allora sindaco lo voleva trasformare in polo universitario. Ora è chiuso. Si deve decidere il futuro dell’ostello Capanna Murata: dopo tre aste deserte, l’immobile è rimasto sul groppone del Comune.

Va definito il destino dell’azienda speciale Aprilia Multiservizi, tecnicamente ancora in liquidazione. C’è un piano per esternalizzare la gestione dei parcheggi che a oggi non si è ancora concretizzato, così come l’affidamento all’esterno delle pulizie. Entrambi i servizi sono gestiti dalla Multiservizi. Ma c’è anche l’ordinaria amministrazione: i parchi pubblici sono rimasti senza giochi, le strade sono colabrodo e si fa fatica a rattopparle. E poi le grandi questioni, come la discarica di servizio a Sant’Apollonia – già autorizzata dalla regione, ma che politica e cittadini chiedono di contrastare con ogni mezzo legale – e i soldi da recuperare per la bonifica della vecchia discarica sempre a Sant’Apollonia. E l’elenco sarebbe ancora lungo.