È stata inaugurata il 7 giugno ed è stata finanziata con gli utili della festa della parrocchia. La soddisfazione del parroco Padre Pio Rego e del coordinatore del comitato Pino Petito


di Riccardo Toffoli
Un’area giochi per il quartiere Vallelata. È stata inaugurata sabato 7 giugno presso la grande area dedicata al quartiere di via del Poggio-via Vallelata. L’iniziativa, promossa dalla parrocchia della Natività di Maria Santissima e del relativo comitato per i festeggiamenti, nasce dall’idea di reinvestire per la comunità gli utili della festa religiosa. “Dopo tanti anni, a settembre dell’anno scorso abbiamo rimesso in piedi la festa della parrocchia –ha detto il coordinatore del comitato Pino Petito- e, visto il successo, insieme al parroco abbiamo deciso di investire gli utili in qualcosa per la comunità e per far vivere questo spazio destinato al quartiere”. E così, anche se il costo era più alto di quello a disposizione, la parrocchia insieme al comitato ha deciso comunque di dare vita al progetto e di dedicare uno spazio dedicato ai bambini con l’installazione di ben quattro giochi, un’illuminazione per il pomeriggio e la sera garantita da un impianto solare e anche delle panchine dove i genitori possono sostare mentre guardano i propri figli sotto alla bellissima quercia presente, godendo di un po’ di fresco. Una risposta importante ai bisogni della comunità quella data dalla parrocchia e dal comitato. La parrocchia della Natività di Maria Santissima è retta dal parroco Padre Pio Rego e dal Viceparroco padre Reagan Fernandes. Ad aiutare anche il diacono Tommaso Ursini. I sacerdoti sono missionari di San Francesco Saverio e provengono dalla comunità di Goa in India, lì dove giace il corpo del Santo, gesuita e pioniere della diffusione del cristianesimo in Asia. I missionari di San Francesco Saverio di Goa gestiscono la piccola parrocchia di Vallelata da diversi anni, tramite una sorta di accordo con la diocesi di Albano. Sono amati dalla comunità locale. “L’anno scorso –ci spiega Pino Petito- dopo tanti anni, abbiamo ripreso a fare la festa della parrocchia. Non si faceva più perché non c’erano volontari disponibili. Abbiamo fatto una prima riunione dove hanno partecipato in tanti, poi una seconda e una terza dove siamo rimasti neanche una decina. Mi ero un po’ preoccupato e pensavo che non ci riuscissimo. E invece, un po’ i sacerdoti un po’ la gente mi ha detto di andare avanti. Così quando siamo arrivati all’organizzazione, siamo stati una quarantina”. La festa è stata un successo grazie al punto ristoro che ha permesso di non trovare le solite proposte, ma anche qualche peculiarità. Tra queste, quella più famosa del quartiere: l’impiccato. Si tratta di un piatto tipico dell’Irpinia e della lucana. “Si mette un caciocavallo sopra la brace –ci spiega sempre Pino Petito- al momento in cui si inizia a sciogliere, si taglia il pezzo e lo si insaporisce con tartufo e prosciutto”. E poi c’è stata la grande novità della pizza fritta. “Questa è stata una vera e propria novità che ha attratto tante persone –ci continua Petito- ed è andata completamente a ruba. Questo ci ha permesso di avere degli utili che, invece di essere investiti sulla nuova festa, abbiamo pensato appunto di destinare alla comunità”. Oggi il quartiere ha una bellissima area giochi per bambini grazie alla forte determinazione della parrocchia e alla capacità di fare squadra e comunità.