Omicidio Mario Rega: elogi alla magistratura, si va dritti al processo

925

Definita inammissibile la richiesta di rito abbreviato

di Antonella Bonaffini


Per una volta, lo Stato Italiano difende uno dei suoi figli e lo fa a gran voce. Il Tribunale di Roma, apostrofa come inammissibile la richiesta di procedere con giudizio abbreviato, presentata dai legali di Finnegan Lee Elder e Gabriel Christian Natale Hjorth, accusati dell’omicidio di Mario Cerciello Rega, nella notte di quel maledetto 26 Luglio dello scorso anno. Entrambi gli imputati, dovranno affrontare pertanto un processo ordinario, senza che si possa anche lontanamente solo ipotizzare un’eventuale riduzione della pena. Per una volta, Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Roma, Francesco Patrone, rigetta la richiesta di un rito abbreviato e lo fa con fermezza ed assoluta convinzione. Concorso in omicidio volontario, il reato contestato ai due giovani, che al momento, si trovano in una posizione non proprio comoda data dal fatto che grazie ad un’intercettazione, è ormai chiaro che fossero ben consapevoli del fatto che i due uomini aggrediti, nel quartiere Prati di Roma, fossero in realtà due carabinieri. A confessarlo è Finnegan Lee Elder, in una conversazione in carcere intercettata dagli investigatori, e contenuta nell’informativa finale redatta dal nucleo investigativo dei carabinieri. Quanto riportato, ha permesso agli inquirenti di denunciare una volontarietà piena, che pertanto, non riconoscerà agli imputati sconto alcuno. Sono infatti stati i magistrati, il procuratore Michele Prestipino, l’aggiunto Nunzia D’ Elia e il sostituto Maria Sabina Calabretta, a chiedere nei loro confronti il giudizio immediato, saltando dunque l’udienza preliminare. Per  una volta, lo Stato Italiano alza la testa e difende con convinzione uno dei suoi figli. Elogi alla magistratura per la fermezza con cui ha respinto una richiesta, che l’opinione pubblica avrebbe considerato sicuramente inaccettabile. Nessuno farà tornare in vita il maresciallo  Mario Cerciello Rega ma se alla giovane vedova, oltre al dolore si è almeno potuto risparmiare la beffa, la speranza in un Paese come il nostro, fatto di mille contraddizioni ma soprattutto di anima, auspichiamo di cuore possa essere ancora riposta.