L’ODISSEA DI RODOLFO FORTINI

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Sono Rodolfo Fortini ho 64 anni e vivo ad Ardea, sono disoccupato da 5 anni, sono invalido civile e, per questo motivo, percepisco una pensione mensile di 290euro, unico mio mezzo di sostentamento, ho un reddito ISEE di 0 euro, vengo al problema. I primi giorni di dicembre mi sono recato allo sportello dei Servizi Sociali di Ardea e ho presentato domanda per il “Reddito di inclusione REI”, domanda regolarmente protocollata. Pochi giorni dopo ho ricevuto una telefonata da parte di un impiegata dei servizi sociali che mi chiedeva di inserire nella domanda la mia separazione e la copia del libretto della mia auto acquistata 6 anni fa. Ho atteso comunicazioni fino alla fine del mese di gennaio quando mi sono recato nuovamente ai servizi sociali provvisto del nuovo modello ISEE come prevedeva la legge , l’impiegata mi ha detto che era sufficiente che lei ne prendesse visione e che avrei avuto notizie tramite comunicazione telefonica. Il giorno dopo mi collego con il sito dell’INPS e, con mia grande disperazione, apprendo che la mia domanda è stata respinta con la seguente motivazione: ”Domanda con disabile. Genitore/tutore assente nel DSU”. Rimango esterrefatto perché io avevo fatto la domanda per “Lavoratore con età maggiore di 55 anni, disoccupato “. Torno ai servizi sociali e l’impiegata mi dice che era già a conoscenza che la mia domanda era stata respinta e che era colpa dell’INPS che cerca tutti i cavilli per non accettare le domande e di ritornare a giugno e fare una nuova domanda. Non capisco perché il giorno prima non mi abbia informato che la mia domanda era stata respinta anzi mi ha detto di attendere comunicazioni telefoniche quindi, non soddisfatto della risposta, mi reco alla sede dell’INPS di Pomezia per chiedere spiegazioni e mi viene ribadito che la mia domanda è stata respinta perché risultava barrata la casella relativa a “Domanda con disabile”. Torno nuovamente ai servizi sociali, non trovo la solita impiegata perché malata e chiedo di poter visionare la mia domanda. L’impiegata me la porta e, con mio grande disappunto, verifico che nella mia domanda era stata barrata la giusta casella cioè quella del “Lavoratore con più di 55 anni, disoccupato…” lo faccio notare all’impiegata che fa una fotocopia della risposta dell’INPS e appone una nota per apportare la correzione perchè lei non può farla e che proseguirà la nota all’impiegata addetta quando rientrerà dalla malattia. Sono veramente disperato perché, come risaputo, il reddito di inclusione viene dato fino ad esaurimento fondi dando precedenza alla cronologia delle domande. Avevo dato per scontato che avrei avuto questo aiuto dal mese di gennaio, come recitava la legge, per me significava un po di respiro visto il mio stato di vicissitudine e il danno che mi è stato recato, anche se per molti sarebbe irrisorio, per me è incalcolabile perché la sorte che mi attende è drammatica. Ho deciso di scrivere ai giornali locali nella speranza che riusciate a far valere il mio diritto per un errore commesso da un ufficio comunale.


Vi ringrazio e porgo cordiali saluti

Rodolfo Fortini