IL DEPURATORE DI LA GOGNA RIMANE ANCORA UN MIRAGGIO

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Nonostante il passaggio alla gestione di Acqualatina S.p.A., i lavori rimangono al palo anche dopo il lockdown

di Lorenzo Lauretani

Cittadini di La Gogna di nuovo sul piede di guerra contro un’amministrazione comunale al loro dire indolente e inerte.Per rispondere alle istanze degli stessi cittadini il direttivo del Consorzio Associazione Consortile La Gogna ha indetto per Domenica 14 Giugno un’assemblea in cui edurre i cittadini delle iniziative  promosse dal direttivo stesso a partire dalla fine di Aprile fino a oggi nei confronti del Sindaco, dell’Assessora ai Lavori Pubblici e per ultimi, della Acqualatina S.p.A., del Presidente della Provincia di Latina e di ATO4, per conoscere le cause della mancata ripresa dei lavori.

Questa nuova ondata di proteste vede come nuovo bersaglio istituzionale Acqualatina S.p.A. che dal mese di febbraio è ormai diventata responsabile della gestione del depuratore e della rete fognaria in parte collaudata. Peraltro, lo sdegno si è fatto ancora più palpabile dal momento che a febbraio, con grande clamore mediatico, il Sindaco aveva dato comunicazione che il depuratore era stato passato alla gestione della società con grande soddisfazione dei cittadini de La Gogna, che vedevano ormai raggiunto l’obiettivo per il quale si erano battuti per anni.

Dopo il blocco forzato dei lavori imposto dalla sopraggiunta pandemia e il conseguente lockdown, in molti nella borgata avevano pensato che a ridosso del 27 aprile i lavori sarebbero ripresi e tutti gli apparati sarebbero entrati in esercizio.

A tutt’oggi le opere languono impresenziati dagli operatori e questo stallo ha convinto il direttivo del Consorzio a convocare in assemblea i cittadini.

L’assise è stata poi preceduta dalla diffusione in borgata di alcune voci di corridoio secondo le quali il Consorzio di Bonifica non avrebbe autorizzato lo scarico del depuratore nel Fosso della Moletta per via di alcuni carteggi non ancora a disposizione dell’autorità di bonifica.

L’assemblea ha visto la partecipazione di numerosi cittadini che chiedevano a gran voce al direttivo del Consorzio di proseguire a perorare la causa dell’intera popolazione di La Gogna, la cui aspirazione a divenire un quartiere a tutti gli effetti, dotati delle opere minime di urbanizzazione si è per ora vista arrestare a pochi metri dal traguardo.

Se parrebbe a dire di molti che il nodo della documentazione manchevole in seno al Consorzio di Bonifica sia stato sciolto, un nuovo stop verrebbe dalla stessa Acqualatina S.p.A. a corto di tecnici per la messa in funzione dei manufatti.

Alla stessa società oramai gestrice dell’impianto i dirigenti del Consorzio hanno da tempo chiesto un incontro. Appello rimasto al momento senza risposta così come senza riscontro le richieste di chiarimento inoltrate in Municipio che, evidentemente, non vedeva l’ora di poter spostare su Acqualatina S.p.A. il mirino delle rivendicazioni dei cittadini di La Gogna nel caso qualcosa fosse andato storto.

La rinnovata sintonia in seno all’assise provinciale – composta da tutti, tra cui lo stesso Antonio Terra, gli altri sindaci pontini e lo stesso presidente Medici, rappresentanti degli azionisti di maggioranza di Acqualatina S.p.A. – ha portato, tra tutto, all’accordo per la costituzione del Consorzio per la gestione integrata del ciclo dei rifiuti – fa pensare che il rimpallo delle responsabilità per la mancata messa in esercizio dell’impianto sia se non voluto almeno non osteggiato e, forse, almeno auspicato. A farne le spese rimangono alcune centinaia di famiglie.