Bergamo continua a difendersi : sarà la vita a trionfare

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di Antonella Bonaffini

Siamo In guerra. Potremmo decidere di dare al momento che stiamo vivendo un altro nome ma tutto sarebbe riduttivo. Siamo in guerra e siamo purtroppo disarmati. Eppure Bergamo, una delle città ad oggi maggiormente colpite, è una città che non si piega e che continua a combattere.  I numeri, che attraverso gli organi di informazione entrano nelle nostre case sono terrificanti, eppure la città continua ad andare avanti, nonostante tutto, nonostante tutti. Chiunque a Bergamo, ha avvertito sulla propria pelle, su quella di un famigliare o di un conoscente, il dramma di un improvviso ricovero in ospedale, eppure, in molti continuano a muoversi, ad andare al lavoro, perché mossi da uno spirito di responsabilità spiccato, da una dignità sempre così composta che oggi domani e sempre, distinguerà il popolo Bergamasco. Siamo in guerra ma Bergamo non indietreggia. La volontà di rialzare la testa è ferma, una volontà che a tratti si mescola forse alla paura, come è normale che sia, ma che non soccombe. Ed a Bergamo va la solidarietà di un intero Paese, di quell’ Italia sempre cosi divisa e subito pronta a polemizzare, ma che nel dolore, si riscopre solidale e dinanzi ad un disastro umano di una simile portata, china il suo capo e per una volta, disperata tace. E dal Sud , dal Centro Italia, si guarda con infinita ammirazione lo sforzo sovraumano che si sta facendo per portare a termine i nuovi ospedali, nel tentativo di dare ossigeno alle strutture sanitarie che in Lombardia, più che in altre regioni, sono oggi al collasso. Sebbene i decessi continuino ad essere numerosissimi, da due giorni Bergamo vive una flebile speranza. Ma siamo in guerra e bisognerà continuare a lottare, non bisognerà abbassare la guardia. Sarà difficile prevedere i colpi che potranno ancora arrivare ma noi vogliamo guardare con fiducia al futuro, pensare che questo terribile incubo ha avuto un inizio ed avrà sicuramente una fine, pensare che non potrà mai esistere una notte così tetra e lunga che non regali dopo la sua alba. Anche a Bergamo. Ci sarà da lavorare, da rimboccarsi le maniche, ci sarà da ricostruire ma io che conosco bene l’indole dei Bergamaschi, sono certissima che la città risorgerà. Ed il suo popolo con lei.
Da parte mia e di tutta la Redazione del Giornale del Lazio….forza ragazzi, il nostro tifo è per voi!