Le botteghe del Carnevale rompono il silenzio dopo la lettera del Comune che gli chiede 42 mila euro a titolo di rimborso per l’occupazione del capannone all’autoparco e lo sgombero immediato
Il presidente Luciano Poli: “Chiesto un incontro alle commissarie”

di Riccardo Toffoli
“Con la posizione notificata dai lavori pubblici, non riusciremo più a contribuire con i nostri carri, al Carnevale Apriliano. Le richieste del Comune non possono per noi essere considerate accettabili”. Inizia così una lunga nota dell’Abca, l’associazione delle botteghe del Carnevale Apriliano che, come noto, ha ricevuto dal Comune di Aprilia ai primi di giugno una lettera, pesante come un macigno, nella quale si chiedono circa 42 mila euro per aver “occupato” gli spazi del capannone dell’autoparco comunale di viale Europa “sine titulo” e si chiede di sgomberare il prima possibile l’area. Tutto questo nasce dal mancato completamento dell’iter burocratico, avviato dalla delibera di giunta n.8 del 26 gennaio 2023 che assegnava proprio all’Abca gli spazi dell’autoparco di Viale Europa. La delibera è rimasta “appesa” in questi anni e il procedimento non si è concluso, appunto, nella firma di un documento di concessione. Secondo gli uffici, che hanno messo nero su bianco, il Comune avrebbe più volte sollecitato la firma degli atti, ma alle botteghe pare che queste lettere non siano mai arrivate. “Dopo l’ingiunzione di sfratto e pagamento di una cifra assurda, -ha detto il presidente dell’Abca- il nostro atteggiamento è sempre stato quello di trovare un accordo ad una situazione a dir poco paradossale, purtroppo non abbiamo mai trovato da parte dell’amministrazione, uno spiraglio di dialogo. L’ultimo tentativo lo abbiamo fatto con le commissarie, ma anche lì abbiamo riscontrato un assoluto silenzio. Per cui ci sentiamo di portare a conoscenza di tutti quale sia la situazione di rischio della manifestazione del Carnevale Apriliano per il prossimo futuro”. La lettera è stata diffusa alla stampa dopo alcuni mesi di silenzio nei quali le botteghe hanno cercato di trovare un dialogo con il Comune e dopo che le forze politiche hanno sollecitato la commissione straordinaria, con interventi ufficiali, a trovare una soluzione per salvare il Carnevale. È, infatti, a tutti noto che senza le botteghe, il Carnevale apriliano non si farà, o almeno non sarà un lavoro di comunità come lo è stato in questi anni. Fino agli anni ’90 il Carnevale apriliano era un evento di primo piano e di qualità che attirava persone anche dai Comuni limitrofi e coinvolgeva i quartieri della città. Poi con il cambiamento delle norme sulla sicurezza, e in generale della società, l’organizzazione non era più sostenibile e la manifestazione è andata a sfumare. Negli ultimi anni, invece, grazie all’idea (già maturata ai tempi del sindaco D’Alessio) di riunire le botteghe dei vecchi quartieri nelle botteghe del Carnevale, e di creare una sorta di associazione, il Carnevale apriliano aveva ripreso a respirare. Intorno alle botteghe che avevano ottenuto dal Comune lo spazio della Claudia per lavorare materialmente sui carri, si erano avvicinati anche molti giovani e ciò aveva reso il Carnevale apriliano di nuovo un prodotto della comunità apriliana. Tutto questo lavoro ora rischia di essere buttato al vento. Ma come si sa, i soldi si vedono, si misurano e si contano, un successo sociale o comunitario non lascia traccia sulla materialità spicciola ma, non di meno, può essere molto più importante e prezioso.
LA LETTERA DELL’ABCA
“Con il presente comunicato l’Associazione Botteghe Carnevale Apriliano, ovvero le Botteghe che realizzano i carri allegorici per il Carnevale, ci tiene a ringraziare le forze politiche che hanno evidenziato non poca sensibilità verso il problema che stiamo vivendo a causa, secondo noi, di una sbagliata interpretazione della documentazione e degli atti concessori stipulati dall’Amministrazione Comunale e questa Associazione. Abbiamo apprezzato il punto di vista programmatico avanzato dalla coalizione di centro sinistra in riferimento alla nostra realtà e ci è piaciuta l’idea di rendere evidente e tracciato un progetto inteso ancora di più a valorizzare quanto noi facciamo per il Carnevale apriliano e per la Città di Aprilia e, speriamo che, possa essere un proposito per qualsiasi futura amministrazione. Ringraziamo anche l’Associazione Assinarch di Aprilia che ha condiviso la possibilità di realizzare un tavolo tecnico finalizzato allo sviluppo del Carnevale apriliano sul modello, ovviamente con le dovute proporzioni, del Carnevale di Viareggio. Non richiamiamo la storia del Carnevale apriliano e dei suoi carri poiché è nota a tutti. Abbiamo formalizzato una richiesta ufficiale di incontro alla Commissione straordinaria del Comune di Aprilia in presenza anche del Dirigente del III e V Settore del Comune di Aprilia, finalizzate ad approfondire e discutere alcune questioni, di rilevante importanza, riguardanti il futuro della nostra partecipazione al Carnevale Apriliano. Un incontro che può essere utile a chiarire le posizioni prese dal V Settore che sono state formalizzate con un atto di diffida ad adempiere con condizioni che per noi non possono essere considerate accettabili in quanto non supportate da adeguati atti concessori nonché da una totale assenza di comunicazioni e/o comunicazioni errate da parte del predetto Settore. Questa situazione sta causando non pochi problemi alla nostra Associazione tanto da costringerci, se non riusciamo a trovare una soluzione, ad abbandonare adesso e per sempre l’intento di contribuire, con i nostri carri allegorici, al Carnevale apriliano e, inoltre, essendo oramai la problematica di opinione pubblica, ci sta anche procurando un danno morale e di immagine. Siamo disponibili ad un confronto serio e preciso su come risolvere il problema, non di certo però creato dalla nostra Associazione. Abbiamo intenzione di continuare la storia dei carri allegorici nel Carnevale apriliano principalmente a tutela del valore storico, culturale e folkoristico della manifestazione. Riteniamo, pertanto, di ricordare che: curare le attività culturali e folkoristiche sia un ruolo e una responsabilità significativa di un comune, rientrando nel più ampio ambito della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale locale. I comuni, infatti, svolgono un ruolo chiave a preservare e diffondere le tradizioni, le espressioni artistiche e le peculiarità culturali del proprio territorio cosa che, purtroppo, sembrerebbe, in questo momento particolare, mancare ad Aprilia. Sarà nostra intenzione organizzare, successivamente all’incontro con la Commissione straordinaria e i Dirigenti del III e V Settore, una conferenza stampa sui relativi esiti”.
SE LA CULTURA PIANGE, LO SPORT NON RIDE……..
Diverse associazioni sportive, visto quanto successo nell’ultimo periodo e a ridosso della scadenza dell’affidamento triennale delle palestre di proprietà comunale, si sono riunite in un “comitato per l’emergenza sport ad Aprilia”. Hanno subito chiesto la proroga delle concessioni almeno fino alla definizione dei nuovi bandi, che tenessero conto anche delle attuali situazioni dei locali, molti dei quali sono in utilizzo alle scuole apriliane, che potrebbero anche essere cambiate rispetto a tre anni fa. Il Comune di Aprilia, invece, ha deciso di procedere ad un nuovo bando di affidamento pubblicato il 19 agosto scorso, senza coinvolgere nessuno. Neppure le scuole. Nonostante il regolamento comunale sia molto preciso e puntuale in merito. Il comitato ha quindi, subito contestato questa scelta e ha continuato a chiedere una proroga alle commissarie. “Il Comune di Aprilia – si legge nella lettera – ha emesso il bando per il rinnovo delle concessioni delle palestre comunali in orario extrascolastico, non a marzo-aprile come sarebbe stato logico e come spesso avvenuto, ma il 19 agosto, a ridosso dell’inizio della stagione sportiva. Le domande per le concessioni delle palestre comunali in orario extrascolastico, dovranno essere presentate entro il 14 settembre. La Commissione dovrà poi aprire le offerte, secondo un iter che normalmente richiede altri 20-30 giorni (senza considerare eventuali reclami) e pertanto la graduatoria potrebbe essere ultimata non prima della fine di ottobre 2025 e dunque le attività sportive non potranno partire prima di novembre. Così facendo non sarà neanche possibile partecipare a tornei e campionati”. Infine ha deciso di scrivere al Prefetto, promuovendo lo “sciopero dello sport”. “Nonostante la Legge 118/2022 cosi come mod.to dal Decreto-Legge 131/2024 conv. Legge 166/2024 –hanno scritto le associazioni sportive apriliane- ha espressamente prorogato fino al 30 settembre 2027 le concessioni per attività sportive dilettantistiche senza scopo di lucro iscritte nei registri nazionali, al fine di assicurare stabilità e sostenibilità economico-finanziaria in attesa dell’espletamento delle procedure pubbliche di affidamento, la gestione commissariale di Aprilia, continua a tenere chiuse tutte le palestre comunali che, oltre al danno sportivo e sociale, può configurarne anche uno erariale per l’Ente. Siamo tutti concordi nel fare il bando, ma fino a quando non finiranno le lunghe procedure concorsuali, abbiamo chiesto al Comune di Aprilia, già dal 5 agosto, solo di prorogare le precedenti concessioni. A settembre le famiglie portano i propri figli a fare le prove nelle palestre, è il mese della cosiddetta leva sportiva, ma se trovano chiuse le palestre comunali, sono costrette a portare i bambini in quelle private, oppure, visti i costi, lasceranno i bambini senza sport. A pensar male si fa peccato ma ci si azzecca sempre, dice il proverbio e qui siamo in presenza di una legge disapplicata che prevede non vengano chiuse le palestre comunali in attesa del termine delle procedure dei bandi mentre il Comune le tiene chiuse, un bando emanato in ritardo e a ridosso dell’inizio della stagione, quando il Comune sapeva già da tre anni che sarebbe scaduto a giugno 2025 e poteva programmarlo in tempo. Ognuno tragga le proprie conclusioni. E a rischio ci sono anche circa 50 posti dei lavoratori sportivi, ai quali nell’incertezza non sarà possibile rinnovare i contratti. Per questo abbiamo scritto anche al Prefetto proclamando lo stato di agitazione, siamo pronti ad una giornata di Sciopero dello Sport, dove atleti di ogni età (bambini ed adulti), le famiglie, lavoratori sportivi e la dirigenza delle ASD, si ritroveranno a manifestare in piazza Roma ad Aprilia per contestare la decisione del Commissariamento della Città di tenere chiuse le palestre comunali, nonostante la legge prevede debbano restare aperte sino alla conclusione delle procedure concorsuali. A noi non piace doverlo fare, ma questa gestione sta costringendo le associazioni sportive, che rappresentano la parte sana della società civile e, in una città come Aprilia, dove quasi giornalmente si legge di spari, bombe carta, spaccio, rapine, svolgono un ruolo fondamentale per tenere i giovani lontani dalle strade, trasmettendo loro i sani principi dello sport, a doversi battere contro chi sarebbe stato inviato dallo Stato per ripristinare la legalità. E allo Stato, rappresentato dal Prefetto, ci stiamo rivolgendo, chiedendo il buon senso e il rispetto della legge per poter garantire la continuità sportiva ed occupazionale”.






