APRILIA – IL COMMERCIO: “NOI MAI AVUTO SEGNALI DI MINACCE O RICHIESTE DI PIZZO”

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Il presidente della più importante associazione dei commercianti apriliani Savina Tatti parla del commercio cittadino

“C’è un problema culturale da cambiare. Qualcuno pensa di risolvere i problemi conoscendo quello o questo. Non funziona così. Molta fiducia nel commissario”

 

di Riccardo Toffoli

“Segnali non ci sono mai arrivati. Nessuno dei nostri iscritti ha mai lamentando di aver subito minacce o richieste di pizzo, altrimenti mi sarei dimessa da presidente di Aprilia Commercio”. Sono le parole di Savina Tatti, presidente della più importante associazione dei commercianti di Aprilia. Attualmente sono 95 gli associati e ha detto Savina Tatti: “Alla luce di quanto successo stanno aumentando le iscrizioni”. L’associazione nata nell’anno della pandemia, era il 2020, ha iniziato come Rete dei commercianti e poi si è trasformata in Aprilia Commercio. “I commercianti pensano che partecipare ad Aprilia Commercio significhi risolvere i problemi dei commercianti –ha detto- non è questo lo spirito. Noi diciamo subito che Aprilia Commercio vuole mettere insieme i commercianti per fare qualcosa di produttivo tutti insieme”.

In questi ultimi giorni l’operazione Assedio della Dda ha messo in luce come il controllo del territorio dei clan fosse presente anche nel commercio. Voi avete avuto mai sentore?

“Non abbiamo mai avuto segnalazioni in merito, altrimenti mi sarei dimessa da presidente di Aprilia Commercio. Quando l’amministrazione comunale è caduta, ho chiamato subito il comandante dei Carabinieri di Aprilia. Gli ho detto che ora, senza l’amministrazione, non avevamo più un punto di riferimento, un filtro, e ho trovato una grande apertura. Questo per noi è molto positivo. Vorrei sottolineare che Aprilia Commercio riunisce circa un centinaio di attività commerciali della città, e continuiamo ad essere in crescita, di tutti i settori e in particolare del settore della ristorazione”.

Evidentemente il fenomeno non vi ha interessato.

“Guardi, io credo che si debba cambiare la mentalità. Il commerciante si avvicina alle associazioni perché pensa di risolvere i problemi, poi ci sono quelli che pensano di risolverli altrimenti, conoscendo l’amico che li può aiutare. Non funziona così. Anche per fare alcuni eventi, ci sono persone che pensano di scavalcare le procedure chiamando gli amici. Le cose devono essere fatte secondo quanto è previsto dalle procedure. E la nostra associazione vuole mettere insieme i commercianti per costruire qualcosa di produttivo per tutti. Oggi di fatto siamo l’unica associazione dei commercianti operativa sul territorio di Aprilia. Voglio aggiungere un altro dato di fatto culturale. Alle persone non interessano le cose se non le toccano con mano. La rete serve anche a questo”.

Lei pensa che con il commissario ci possa essere una frenata nelle attività per il rilancio del commercio cittadino, già molto sofferente?

“Il commercio cittadino lotta per essere un’alternativa cittadina alle grandi strutture commerciali. Questa è la nostra principale sfida. Noi siamo convinti che con il commissario non saremo da soli né si andrà peggio, anzi. Si andrà avanti. Lo abbiamo visto in questi anni nel Comune di Anzio, commissariato da diverso tempo eppure gli eventi si continuano a fare e c’è anche un rilancio del commercio. Quindi siamo molto fiduciosi che ciò possa avvenire anche ad Aprilia”.