Alessandro Cosmi Nuovo Segretario del Partito Democratico di Aprilia

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Si è svolto stamattina da remoto il congresso straordinario del Partito Democratico Aprilia.Hanno partecipato Enzo Foschi, vice segretario regionale del Pd, Andrea Ferro responsabile dell’organizzazione, Claudio Moscardelli segretario provinciale e commissario uscente del circolo di Aprilia, Salvatore La Penna, consigliere regionale.Il congresso ha eletto, con l’unanimità dei presenti, Alessandro Cosmi come nuovo segretario cittadino del PD.                                                                                                                             Il nuovo Comitato Direttivo eletto dal congresso sarà composto da  Andrea Fantoni, Emilia Ciorra, Marco Luigi Muzi, Margareth Fuoco, Ferdinando Bucci, Cinzia Valleriani, Giuseppe Cantone, Yulia Ponomareva, Ezio Massotti, Flavia Ricciuti, Metteo Ferrera e Rachele Tramonti.

“Nel ringraziare chi ha avuto fiducia in questo nuovo corso, voglio dire chiaramente che noi siamo consapevoli dei problemi di questo partito. Siamo dispiaciuti dell’assenza da questa assise di una parte dei nostri iscritti, molti dei quali in questi anni si sono impegnati con passione per tenere vivi i valori in cui tutti noi crediamo; a questi compagni diciamo che lavoreremo da subito per ricucire questo strappo. Da parte nostra non c’è mai stata la volontà di escludere nessuno e confidiamo che sarà possibile tornare a condividere il comune valore della solidarietà, di cui tutti noi avvertiamo il rischio di uno smarrimento. Un partito ha bisogno di valori, strategie, programmi, obiettivi. Ma tutto ciò non basta se si smarrisce il senso di una comune appartenenza, di un’impresa comune a cui donne e uomini si sentano legati prima di tutto per ragioni etiche e civili. E quella solidarietà è tanto più necessaria nel momento in cui non si vogliono falsi unanimismi.”

Congresso comunale Partito Democratico di Aprilia – Piattaforma politico – programmatica                                                                                                              E’ TEMPO DI SCEGLIERE. PROGETTO 2023

Ora è tempo di scegliere. Possiamo continuare a lamentarci, a dividerci, ad isolarci fino all’irrilevanza, oppure decidere di combattere perché l’avvenire torni ad essere un luogo della speranza, della solidarietà, della giustizia, della libertà, delle opportunità per tutti. Con queste parole, che così bene descrivono la situazione del nostro partito soprattutto ad Aprilia, iniziava la mozione di Nicola Zingaretti lo scorso anno.Noi, con questo documento che ha già nel titolo la sua prospettiva politica, ci riconosciamo in quella linea strategica.

Il Congresso comunale del Partito Democratico di Aprilia si svolge in un momento delicato della vita del nostro paese, in una situazione di forte crisi economica ed occupazionale, acuita dall’emergenza Covid, e che alimenta paure e tensioni, frammenta il tessuto civile, favorisce atteggiamenti di chiusura, solletica istinti di autoconservazione, impone un’agenda politica legata alla stretta contingenza in cui viene meno la creazione di un  orizzonte e la costruzione di un’idea di futuro. Questa situazione, già chiaramente delineata ben prima della pandemia, ha favorito elettoralmente, a livello nazionale negli ultimi anni quelle forze politiche che cavalcano le paure, che forniscono risposte semplici a problemi complessi, che riscuotono consenso nonostante contribuiscano fortemente all’imbarbarimento della convivenza civile.                                                                        La vittoria di Joe Biden, Kamala Harris e dei Democratici negli Stati Uniti ci dimostrano però che i riformisti, quando riescono a tornare in sintonia con il proprio popolo, sono ancora in grado di vincere le grandi sfide che il nostro tempo ci pone innanzi.

E allora,questo è il tempo della comUNITA’, basta con le liti, con i trasformismi furbeschi e con la ricerca di fette di piccolo potere interno. C’è un mondo fuori di noi, che sta aspettando un segno di vita.Abbiamo un compito: salvare il Partito Democratico di Aprilia.Salvarlo dall’irrilevanza, dalla marginalità e dalla dissoluzione, e non per noi stessi, ma perché il disfacimento del Pd che è forza di governo in provincia, in regione e nel paese rappresenterebbe oggi un complicazione anche per la nostra città.

Ma per fare questo c’è bisogno di un partito forte e unito, fatto di donne e uomini che sappiano, con intelligenza e generosità, mettere da parte le incomprensioni del passato ed impegnarsi, ognuno facendo la propria parte, per un futuro comune. A noi interessa riprendere le redini di questo  Pd e rilanciarlo, ma per farlo dobbiamo cambiare profondamente questo partito, nelle idee e nelle persone; attraverso “Progetto 2023” ci proponiamo di aprire una nuova stagione, promuovere un ricambio di classe dirigente –  sono 6 anni che non facciamo un congresso ad Aprilia – mettere la parola fine ad una vita interna statica e conflittuale. Il Partito democratico ad Aprilia in questi anni ha avuto un enorme problema di radicamento sociale, ed infatti tutte le ultime elezioni hanno visto il Pd rinchiuso in una sorta di riserva urbana costituita dal centro della città, e siamo stati percepiti da larga parte della cittadinanza come una forza politica vicina ai bisogni ed al sentire delle elite, e lontana dai bisogni dei poveri, degli emarginati, di chi “non ce la fa”.Questi lunghi e duri mesi di pandemia, hanno messo in evidenza la crisi del sistema di welfare,  che non è  solo di tipo economico.Quello che rischia di andare  in crisi è il legame sociale della solidarietà ed il principio etico della reciprocità che sta alla base delle relazioni sociali. L’idea della solidarietà, del sostegno a chi è più debole e vulnerabile, dell’impegno a garantire servizi, oggi assume connotati di una urgenza ancora maggiore; il territorio necessita di un protagonismo nuovo nella capacità di prendersi cura dei disagi e di prendere in carico i più fragili dal punto di vista socio-sanitario in senso lato. In questo senso gli investimenti della Regione sul Poliambulatorio e sulla Casa della Salute di Aprilia vanno nella giusta direzione, cioè verso la realizzazione di un hub comprensoriale e distrettuale in grado di prendere in carico e monitorare cronicità, fragilità di tutte le diverse fasce della popolazione e di tutte le generazioni.La crisi del welfare, allora, può essere considerata una crisi di responsabilità sociale, cioè una crisi della presa in carico comunitaria dei problemi, ma anche della capacità di mettere in comune le risorse.  Ecco allora la necessita di trovare le risposte ai problemi all’interno di una logica di welfare community, che da una parte porti ad attenuare la crisi di consenso rispetto alle politiche di tutela del benessere, dall’altra parte sia in grado di alimentare prassi sociali ed educative capaci di favorire la responsabilità diffusa tra tutti i cittadini, anche quelli segnati da problemi e da difficoltà.

L’ottica in cui muoversi deve allora diventare quella dell’inclusione, che crea spazi per l’autonomia progettuale, piuttosto che quella della segregazione che inibisce l’iniziativa delle persone.Alla base del modello di welfare community c’è l’idea che la possibilità di raggiungere una condizione di benessere non dipende solo dall’individuo; tutti devono collaborare ad un benessere delle relazioni in cui sono implicati, a partire da quelle familiari, accettando l’apparente paradosso che il benessere personale non può derivare da una logica individualista. Si tratta di collocarsi nella prospettiva dei cosiddetti “beni comuni” , ossia quei beni che possono essere prodotti e utilizzati soltanto attraverso relazioni sociali piene.Tutto questo richiama necessariamente ad un diffuso senso di responsabilità, allo sviluppo di capacità cooperative, e – non da ultimo – richiama alla necessità che tutti riconosciamo che il bene comune è, appunto, un “bene” e che dall’impegno congiunto e dalla reciproca solidarietà derivano benefici per ciascuno.

Si tratta allora di promuovere un’idea di comunità basata sui principi della giustizia sociale, dell’uguaglianza di opportunità, della meritocrazia, della legalità e della solidarietà.Abbiamo poi, da molti anni una grande difficoltà a comprendere quello che accade nelle grandi periferie di Aprilia in cui abitano e operano migliaia di nostri concittadini che non vedono in noi un partito capace di agire per migliorare la qualità della loro vita.L’assenza di una programmazione urbanistica seria ha causato, per esempio, in questi anni l’insorgere di nuclei residenziali periferici vicini ad impianti industriali o di trattamento dei rifiuti; in molti casi i cittadini si sono organizzati da soli, non vedendo nel Pd un  possibile interlocutore. Non è possibile aspettare che i cittadini si costituiscano in comitato e si rivolgano alla magistratura per ottenere delle risposte che dovrebbero essere fornite dalla politica.

Il tema ambientale è tornato prepotentemente alla ribalta negli ultimi mesi; il disastro avvenuto nell’impianto della Loas lo scorso 9 agosto deve rappresentare un punto di non ritorno per le verifiche all’interno di siti pericolosi. C’è bisogno di un maggior numero di controlli e di maggior puntualità e meticolosità da parte degli attori coinvolti nell’attività di rilascio o di rinnovi delle autorizzazioni per gli impianti produttivi e di stoccaggio, ma è anche necessario un monitoraggio delle situazioni a rischio, troppo spesso dimenticate. I cittadini attendono risposte, ma nell’attesa che la magistratura accerti quel che accaduto, chiedono a buon diritto, per il presente e il futuro, che si lavori per evitare nuovi disastri. Il Partito democratico continuerà ad impegnarsi fortemente, in tutte le sedi, affinché si consolidi una mappatura dei siti a rischio, compresi quelli dismessi, alcuni dei quali destano forti preoccupazione da parte dei cittadini di Aprilia che da anni ne attendono la bonifica; Mobiliteremo la nostra filiera di governo affinché si recuperino le risorse necessarie per arrivare alla completa bonifica dei siti pericolosi presenti nel nostro territorio. Riscontriamo anche un enorme difficoltà a relazionarci con le giovani generazioni; da molti anni non riusciamo più ad essere attrattivi con i giovani apriliani, (questo è un problema che non riguarda solo noi e su cui dobbiamo riflettere attentamente). Il primo passo necessario è quello di sfatare il luogo comune che vorrebbe i giovani poco inclini alla partecipazione e distanti dalla vita politica. Se per politica si intende soltanto la vita dei partiti e delle rispettive organizzazioni giovanili, allora non c’è nulla di più vero e numericamente tangibile della distanza abissale rispetto alle nuove generazioni e della crisi di una politica intesa in maniera restrittiva. Al contrario, se si pensa alla politica così come la pensava Aristotele, ovvero l’impegno nel prendersi cura della comunità, allora i giovani ne sono i veri e propri animatori, grazie al loro protagonismo nella rappresentanza studentesca, nelle organizzazioni di volontariato, nelle associazioni sportive, culturali e territoriali. Nella nostra città molti giovani hanno giustamente dato sostegno a movimenti giovanili civici come Rigenerazione Apriliana; altri hanno guardato con interesse anche alle Sardine, un movimento così vasto che si è posto l’obiettivo di rafforzare la democrazia italiana con idee e valori così netti e moralmente alti e con una partecipazione così grande di persone. Noi dobbiamo avere la capacità di dialogare con  queste nuove realtà, fondate sulla sobrietà sulla valorizzazione delle persone e che danno fastidio a chi pratica una cattiva politica o cavalca l’antipolitica.In questo spazio, grande e multiforme, noi dovremo, con strumenti nuovi, adatti ai tempi nuovi, essere considerati interlocutori dalle ragazze e dai ragazzi che hanno voglia di partecipare, di essere parte attiva della società, ma che non hanno trovato in noi, in questi anni la capacità di ascolto e di comprensione necessarie.

La rappresentanza femminile nella classe dirigente è sempre stata, seppur autorevole, molto minoritaria in politica e negli organismi amministrativi e istituzionali, ma anche nei consigli di amministrazione delle aziende, nelle dirigenze di sindacati e nelle associazioni di categoria. Quello del “tetto di cristallo” è un fenomeno annoso, a fronte di una maggioranza di personale femminile (specialmente in settori strategici come quello socio-sanitario, scolastico e della pubblica amministrazione) la dirigenza è quasi sempre declinata al maschile. Le ultime elezioni hanno visto una crescita della rappresentanza femminile sia in Parlamento (soprattutto grazie al contributo del nostro partito) che negli organi assembleari degli enti locali. E’ chiaro però che l’introduzione di quote e di norme quali la doppia preferenza di genere deve essere adesso accompagnata da un’incentivazione della partecipazione delle donne nella vita politica e in quella dei partiti, rimuovendo quegli ostacoli che in questi anni l’hanno sempre limitata. Se sono tante infatti le donne che portano il loro contributo nelle associazioni e dimostrano un alto livello di impegno sociale, le donne iscritte ai partiti politici (compreso il nostro) sono una minoranza. Se ciò è dovuto in parte al permanere di stereotipi e alla scarsa fiducia accordata alla politica negli ultimi anni, bisognerà però avviare una riflessione sulla conciliazione dei tempi anche in politica, in modo da non replicare le problematiche che le donne già devono affrontare nel mondo del lavoro. E’ poi necessario incrementare la partecipazione e l’iscrizione, soprattutto delle più giovani, con campagne ad hoc. Per questo, noi dobbiamo cambiare il messaggio, il linguaggio, l’atteggiamento nei confronti dei cittadini, cambiare per costruire un’alternativa e tornare a vincere.Ad  Aprilia, come in altre città della nostra provincia, c’è un dato che non possiamo rimuovere, cioè che in diverse occasioni in quest’ultimo decennio il civismo si è affermato come forza di cambiamento, questo fatto ha evitato che si insediassero in quelle realtà amministrazioni comunali orientate a destra; Le varie liste civiche nate in città negli ultimi anni, sfruttando anche il vantaggio dall’assenza del M5s nelle ultime 2 competizioni comunali, hanno raccolto insieme sfiducia e voglia di partecipazione, e il fiorire e il rafforzarsi dell’ esperienza civica è stato il sintomo della crisi dei modelli rappresentativi tradizionali, incarnati dai partiti,  questa crisi ha colpito sia il campo progressista sia la destra.Oggi però quella stagione che, soprattutto negli anni in cui a guidare quello schieramento c’era Domenico D’Alessio, aveva generato speranza, fiducia, passione in larga parte dell’elettorato apriliano e nel nostro elettorato specialmente, volge definitivamente al termine.

La forza propulsiva di quella che fu l’onda tumultuosa del primo civismo sembra ormai del tutto esaurita, emergono  segni di stanchezza e di appannamento, e si ha l’impressione che un lungo ciclo iniziato nel 2009,  si stia esaurendo.La maggioranza giudata da Antonio Terra ha il diritto e il dovere di portare a termine questa esperienza amministrativa, noi dovremo però, anche da una posizione di opposizone, essere una forza propositiva nell’interesse superiore della nostra comunità cittadina mettendo da parte certi toni che hanno caratterizzato la nostra azione in questo ultimo anno.La situazione economica dell’ente è deficitaria, la qualità dei servizi è giudicata insufficiente da una larga fetta della cittadinanza, anche per la cronica carenza organica dell’ente comunale. Una soluzione certo parziale, ma che è stata già sperimentata in altre amministrazioni, consisterebbe nell’ aumentare i posti di servizio civile in ambito comunale, azione molto importante perché oltre ai formare una coscienza civica, unsenso di appartenenza ed uno spirito di servizio nei giovani,  si garantirebbe un minimo di autonomia economica a chi prestasse questo servizio,  aiutando inoltre l’amministrazione a coprire dei vuoti in organico.

Nella nostra città, la crisi va amplificando i fattori di complessità nell’attività quotidiana delle imprese e la crisi di liquidità rischia di comprometterne la competitività. Nel  2020 la pandemia ha colpito duramente nel settore manifatturiero e nel comparto industriale, dove si segnalano forti rallentamenti in termini di produzione, con l’aumento delle ore di cassa integrazione e il pericolo di chiusura di molte attività produttive; questo determina un bisogno di risposte che sia il governo nazionale che quello regionale stanno dando, sotto la spinta del Partito Democratico, in termini di ristori, di politiche di crescita e di sviluppo.

Aprilia ha notevoli potenzialità, risorse ed intelligenze che vanno messe a sistema nella direzione della green economy, la quale permette anche la creazione di nuovi posti di lavoro, in moltissimi ambiti come la produzione di energie rinnovabili, la bioarchitettura, il riciclo, l’agricoltura innovativa e tanti altri settori alternativi o complementari al modello produttivo tradizionale, legato alla precedente fase industriale. Un’amministrazione seria e lungimirante deve favorire, con processi di sburocratizzazioni e incentivazione, una presa di coscienza da parte delle aziende che devono farsi carico di una nuova responsabilità sociale d’impresa, che prevede l’impegno da parte delle stesse nell’adozione di strumenti e tecnologie che mirino a impattare il meno possibile sull’ambiente.

Ma Aprilia deve ritrovare anche una sua identità, attraverso la valorizzazione degli spazi da dedicare alla socialità, con il coinvolgimento del cittadino in attività socio-culturali. Occorre un miglioramento dell’arredo urbano su tutto il territorio comunale, in centro ma senza dimenticare la periferia; la qualità della vita dei cittadini passa anche dall’avere strade sicure, marciapiedi fruibili da tutti, eliminando le barriere architettoniche da giardini e parchi. Va promossa una riqualificazione funzionale dei luoghi di aggregazione, siano essi al chiuso o all’aperto, per favorire attività come convegni, esposizioni, rappresentazioni artistiche e iniziative varie.

Appare di fondamentale importanza un rafforzamento delle reti infrastrutturali nel nostro comprensorio, ed è notizia di queste ultime settimane che una battaglia storica del Pd per lo sviluppo della Provincia di Latina e del Lazio, come la realizzazione della Roma – Latina e della  bretella Campoverde – Cisterna –  Valmontone, sono concretamente avviate alla realizzazione in un quadro di investimenti pubblici su strada e su ferro per la Provincia di Latina senza precedenti.Per l’avvio del cantiere dell’autostrada Roma – Latina è stato individuato un percorso normativo e  amministrativo adeguato che non richiede commissariamento: nei giorni scorsi si è costituito il consiglio di amministrazione della nuova società concessionaria autostradale con soci Anas e Regione Lazio che provvederà alla realizzazione dell’opera.

Si procederà pertanto a commissariare esclusivamente la bretella Campoverde – Cisterna -Valmontone che resterà fuori dalla concessione, questo consentirà un minor consumo di suolo, con importanti benefici in termini ambientali, nonché un contenimento delle tariffe di pedaggio grazie alla riduzione dei costi di realizzazione dell’opera. Scorporando le 2 opere e prevedendo diverse modalità di realizzazione e sviluppi progettuali si eviterà l’applicazione di un pedaggio sulla Bretella, che a quel punto sarà una superstrada piuttosto che un’arteria autostradale.E noi riteniamo giusto ringrazi ere il Presidente Nicola Zingaretti e i 2 consiglieri pontini del nostro partito per il loro costante e determinato impegno senza il quale non saremmo riusciti a conseguire questi ambiziosi obiettivi.

L’agricoltura rappresenta un settore decisivo per l’economia apriliana, operano sul nostro territorio aziende innovative, che offrono prodotti di qualità. La politica e le istituzioni hanno il dovere di non lasciare sole queste aziende a concorrere in un mercato competitivo e complesso e di predisporre una serie di iniziative per sostenere le imprese sul mercato nazionale e internazionale. Negli ultimi anni abbiamo invece assistito ad interventi spot come “Aprilia in Latium” che non hanno inciso per nulla nel tessuto economico della città.Bisogna mettere in campo azioni atte a rilanciare le realtà imprenditoriali e favorire la nascita di nuove attività, Aprilia è un importante polo industriale chimico farmaceutico, bisogna promuovere un dialogo con l’università e la ricerca scientifica.Tale situazione impone  di profondere ogni sforzo affinché il Pd si rafforzi, si radichi ulteriormente nel territorio, sia il  partito che nonostante abbia il dovere di interpretare la complessità, non rinunci ad una dimensione comunitaria e che  sia capace di trovare unità attorno ad una nuova proposta credibile di governo della nostra città.Dobbiamo essere consapevoli che l’unica alternativa al disfacimento è la costruzione di un partito organizzato, di iscritti che considerano un privilegio e una missione fare politica attiva ed un onore avere in tasca la tessera di questo Partito. Non un partito che cede sovranità, ma che anzi la recuperi e trasmetta una sensazione di forza anche intorno a se.

Questa e’ la condizione perché un partito sia aperto, plurale, accogliente e che a quel punto sia capace di riconoscere e rispettare l’autonomia di esperienze diverse di impegno sociale e politico che si sono radicate nel nostro territorio.La prima cosa che faremo, compatibilmente con le misure anti – Covid che andranno rispettate in maniera scrupolosa, è una campagna straordinaria di tesseramento. Nessuna pigrizia! Dobbiamo tornare a essere presenti nei luoghi della vita delle persone. Dobbiamo farci trovare, da tutte e da tutti.Dobbiamo riprendere un dialogo con ampi settori della società apriliana, con le categorie produttive, con tutte le forze sociali, economiche e culturali, dobbiamo essere capaci di intenderci e relazionarci con le energie più vive della società: i comitati, le associazioni, le esperienze civiche, anche con quelle che hanno fatto in passato scelte elettorali diverse dalle nostre.

È necessario valorizzare l’esperienza della militanza politica, con la capacità di confrontarsi ed aprirsi all’esterno anche su singole tematiche ad esempio, su alcuni temi fondamentali che riguardano la vita quotidiana dei cittadini (la  gestione  dei beni comuni, il ciclo dei rifiuti, la gestione del servizio idrico,  il sistema sanitario, la legalità, la rigenerazione urbana, la cronica mancanza di infrastrutture e di servizi al cittadino, il bisogno di spazi da dedicare alla socialità e alla cultura, il sostegno a chi non ce la fa ).La possibilità di coinvolgere, a livello di singolo quartiere o di borgo, un ampio  numero di associazioni, singoli individui, organizzazioni, è molto ampia e va al di là della militanza quotidiana e del ruolo, spesso logorante, di mera organizzazione dei momenti congressuali o dei comitati elettorali.Faremo questo restituendo dignità e ruolo agli organismi di direzione, superando l’idea di partito come comitato elettorale permanente, la concezione leaderistica ed individualista della politica, evitando sovrapposizioni di ruoli e di incarichi.  Se nel 2021 la pandemia sarà stata superata, torneremo ad organizzare la Festa de l’Unità che deve ricominciare ad essere un fondamentale momento di confronto con la città e con le sue forze più vive e una palestra di idee e di iniziative.Occorre moltiplicare la nostra presenza all’interno del tessuto sociale, nei comitati, nelle periferie nei luoghi fisici di lavoro, di studio e di incontro. E questo va fatto da subito, altrimenti ci troveremo, di nuovo, impreparati anche nel 2023. Vogliamo un partito che sia maggiormente presente nei luoghi in cui , si studia, si soffre, si produce; un partito attento alle problematiche del precariato, del disagio sociale, della disparità di accesso alle opportunità di istruzione, di lavoro e di realizzazione personale;  un partito più puntuale nello sviluppare un’azione politica che metta al centro dell’interesse le questioni nodali della scuola, del lavoro, del rispetto dell’ambiente, della legalità, dello sviluppo.

Ma  tutto questo non basta.

Dobbiamo avere il coraggio di percorrere strade nuove, usando il massimo del realismo che in politica significa innovazione coraggiosa e pensiero lungo.L’impossibile, appunto. Che è tale solo per chi non riesce ad immaginarlo.Un partito che per questa via promuove e costruisce alleanze nuove e vere,  su base ideale e programmatica, tra soggetti politici e civici, a partire dalle tradizionali forze di centrosinistra, ma senza chiudere a chi, dimostri di condividere con noi valori, progettualità, concezione della politica come servizio e, soprattutto, una visione a medio-lungo termine di città che vada oltre il mero assemblaggio di una coalizione elettorale.Facendo questo, usciremo da una stagione troppo lunga di isolamento e di debolezza che ci ha visto soccombere in troppe elezioni amministrative e che ci condannerebbe all’irrilevanza per un altro decennio. Per il futuro, non possiamo permetterci di essere passivi, non possiamo accontentarci di un’attesa inerte del crollo degli altri. Dobbiamo costruire una vera prospettiva di governo, come abbiamo fatto in tante città italiane, e i risultati si sono visti anche nell’ultimo turno elettorale del 20 e 21 settembre scorsi. Dovunque hanno prevalso in noi il dialogo con la società, con le esperienze civiche e la valorizzazione delle autonome espressioni politiche più innovative noi abbiamo vinto, al contrario noi veniamo  sconfitti quando prevale o il nostro arroccamento settario, oppure la ricerca tardiva di soluzioni deboli ed autoreferenziali e nel nostro territorio questa cosa è successa tante volte, troppe volte.

Dobbiamo cambiare schema, quello vecchio non funziona e se mantenuto porterà a nuovi rovesci. Mentre l’obiettivo fondamentale per il Partito democratico e per il centrosinistra è costruire un campo largo di forze contro il fronte sovranista e il ritorno al governo di una destra che non ha prodotto alcun cambiamento della propria classe dirigente.Ci attende quindi un compito difficile, ne siamo consapevoli.

Con “Progetto 2023” ci impegniamo a creare un partito capace di valorizzare i suoi dirigenti non sulla base di appartenenze, ma su ciò che ciascuno effettivamente sa, sa fare e fa; dobbiamo ricreare le condizioni affinché una nuova generazione possa in un tempo ragionevolmente breve prendere in mano le redini del circolo di Aprilia. Noi, siamo pronti ad assumerci questa responsabilità, vogliamo provare a praticare questa idea di partito. Un Pd orgoglioso ma non arrogante, rinnovato, preparato, pragmatico, con maggiore capacità di elaborazione politica e programmatica,  che sappia attrarre le migliori risorse e intelligenze del nostro territorio ed immetterle in un sistema organizzativo efficiente in cui sia assicurata la trasparenza dei meccanismi decisionali. Per tutte queste ragioni è necessario un partito diretto non da un leader solitario ma da un Segretario cittadino che offra la più ampia garanzia di una direzione politica salda, di una gestione del partito democratica, di forti relazioni con la società, e di saper costruire intorno a sé un gruppo dirigente ampio, plurale e unito.Profilo a cui corrisponde Alessandro Cosmi che proponiamo pertanto come nuovo Segretario cittadino del Partito democratico.

Un partito unito, infine, che riacquisisca il valore della “solidarietà”, di cui tutti noi avvertiamo il rischio di uno smarrimento. Un partito ha bisogno di valori, strategie, programmi, obiettivi. Ma tutto ciò non basta se si smarrisce il senso di una comune appartenenza, di un’impresa comune a cui donne e uomini si sentano legati prima di tutto per ragioni etiche e civili. E quella solidarietà è tanto più necessaria nel momento in cui non si vogliono falsi unanimismi. La possibilità per ciascuno di esprimersi liberamente, e anche di distinguersi, sarà tanto più feconda quanto più si sia consapevoli che tutti noi siamo impegnati in una comune missione per un comune destino.

Alessandro Cosmi – Segretario del Partito Democratico di Aprilia