ADDIO AL CANILE: APRILIA PERDE UN’ALTRA BATTAGLIA DI CIVILTA’

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Venerdì la determina dirigenziale che mette fine a un decennio di lavoro e passione cinofila

Tanti cittadini e politici si sono uniti all’associazione “Amici di Birillo” per manifestare in Piazza Roma

di Lorenzo Lauretani

Non sono bastate le centinaia di persone assiepatesi in piazza Roma. Non sono bastati le energie e gli anni di appassionato impegno e di duro lavoro degli operatori e dei volontari dell’associazione “Amici di Birillo”. Non è bastato eccellere nella Regione Lazio per numero di adozioni e qualità della vita dei cani. E non sono bastati i numerosi appelli dell’ultim’ora piovuti da più parti sui social networks. Aprilia perde il suo canile e, almeno per i prossimi quattro anni, non ci sarà più l’opportunità – come è accaduto a chi scrive – di avere in città una struttura dove incontrare un amico a quattro zampe a cui donare una casa e una famiglia amorevole. Il testo della determina è glaciale e impietoso nei numeri: il Comune affida alla Galileo Galilei S.r.l. di Latina il servizio di ricovero, custodia e mantenimento dei cani randagi catturati nel proprio territorio. La spesa presuntiva massima ammonta a 2.745.000 euro per 4 anni; 610.000,00 per ciascun anno più 305.000,00 per i 6 mesi di ulteriore possibile proroga. Al lordo dell’Iva al 22% fa 3.348.900,00 euro.                       Negli scorsi anni, anche per effetto della presenza sul territorio de “Amici di Birillo”, si è registrata sul nostro territorio la quasi totale scomparsa del fenomeno del randagismo e, di conseguenza, l’azzeramento delle possibilità che i passanti e i cittadini venissero aggrediti e feriti da cani alla disperata ricerca di cibo.                                                                     Un cane, così come ogni forma di vita animale, ha come scopo principale l’autoconservazione e la riproduzione – così è scritto nel suo DNA. Per farlo ha bisogno di nutrirsi e un randagio avverte ovviamente questo problema più di un cane domestico che sa di esserlo regolarmente. Una donna o un uomo, che nella mente di un cane affamato si frapponesse tra lui e una potenziale fonte di nutrimento, rappresenta per il randagio un ostacolo e, quindi, un pericolo per la sopravvivenza sua e della propria specie. Il problema è destinato inevitabilmente ad acuirsi in estate quando purtroppo statisticamente aumentano i casi di abbandono.                                                                                   Ecco perché una città di oltre 80.000 abitanti necessita di un canile presente sul proprio territorio: non solo come segno di civiltà ma anche come strumento di sicurezza collettiva e di contrazione della spesa sanitaria.Per non parlare del quasi certo danno all’economia locale: veterinari, addestratori, toilettatori ed esercizi commerciali vedranno contrarsi il proprio giro d’affari per effetto della scomparsa o, comunque, della diminuzione delle adozioni a costo zero, possibili nei canili pubblici o para-pubblici.                                         E che dire del colpo ferale inferto al mondo dell’associazionismo cittadino? Sopravvivrà “Amici di Birillo” alla mancanza della propria ragion d’essere, seppur sembrerebbe che la Galileo si sia detta disposta a ospitarli? Riusciranno a resistere, dovendo sostenere anche il costo degli spostamenti fino a Latina senza più alcuna fonte di finanziamento pubblico? L’associazionismo e il volontariato sociale in Italia, secondo dati di “Famiglia Cristiana”, valgono il 4,6 % del Prodotto Interno Lordo nazionale, generando un volume di circa 67 miliardi di euro e il coinvolgimento di 6,5 milioni di italiani (Dati Camera dei Deputati): un capitale immenso che, qui ad Aprilia, si è deciso di erodere o, certo, di non incoraggiare.       Non si sono fatte attendere le reazioni dei soggetti politici di minoranza: “MovAp” e “Aprilia Possibile” hanno emesso un comunicato congiunto in cui annunciano per la prossima settimana il deposito di una proposta di delibera per l’istituzione di un canile comunale. Sulla stessa linea d’onda il gruppo consiliare “Giusfredi Sindaco”. Anche Domenico Vulcano, candidato sindaco alle ultime elezioni di Giugno per il centrodestra, era presente in piazza Roma a sostegno della causa.                                                                                            Dopo gli inseguimenti e i pestaggi finiti in tragedia, dopo i rinvii a giudizio degli amministratori, dopo le alluvioni ricorrenti, Aprilia perde una nuova battaglia di civiltà.