ADDIO A ROBERTO COTTERLI

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Ci lascia un uomo che ha contribuito con il suo grande impegno a rendere lustro a questa città

Imprenditore della Estintori Cotterli e presidente dell’Alfa, associazione di protezione civile fiore all’occhiello di Aprilia e della Regione

 

di Riccardo Toffoli

Ci ha lasciati Roberto Cotterli, famiglia di friulani pionieri dell’agro pontino, grande lavoratore, impegnato nel sociale e presidente nonché fondatore dell’Alfa, l’associazione di protezione civile apriliana. Roberto è morto il 7 giugno scorso, a seguito di una lunga malattia che non è riuscito a vincere. Il giovedì precedente aveva riunito i suoi dell’Alfa, un fiore all’occhiello della città che aveva contribuito a fondare nel 1989, su idea di Vincenzo Ferraro, per garantire alla città un intervento tempestivo sugli incendi e sulle calamità, ai tempi in cui i Vigili del Fuoco ad Aprilia avevano solo un distaccamento estivo. Aveva dato qualche indicazione e come sempre aveva chiuso con il suo motto: “andate avanti”. Si riferiva a chi gli chiedeva magari di annullare qualche impegno, vista la delicata situazione. Poi si era fatto portare a Foce Verde per vedere il mare, che gli era sempre piaciuto, insieme all’altra sua passione: il ciclismo. Sabato mattina non ce l’ha fatta. Aveva 62 anni.

UNA FAMIGLIA DI FRIULANI CHE HANNO RESO SERVIZIO ALLA CITTA’

Roberto Cotterli era figlio di Romano. Due nomi, due persone che hanno reso alla città un servizio incommensurabile nell’impegno sociale, culturale, identitario. Famiglia di origini friulane, hanno avuto un podere a Borgo Podgora. Romano poi si era trasferito ad Aprilia, dopo aver vinto il concorso come fontaniere e il fratello Adelchi come elettricista. Era il 1959. Roberto è nato ad Aprilia il 18 maggio 1963 e ha seguito le orme paterne, ereditando le sue passioni, il suo lavoro e la grande dedizione alla comunità apriliana. Di solito, si dice, i figli dei “grandi” sentono il peso della figura paterna e, nella vita, pensano di non riuscire a raggiungere le imprese dei padri. Per Roberto è andata diversamente. Padre e figlio, si sono sempre affiancati fino a che Romano non ci ha lasciato il 7 agosto 2020 e rimarranno sullo stesso piano, nella storia di questa città e nell’affetto di tutta la comunità. Nel 1982 Romano fonda la Cotterli Estintori che poi è passata al figlio Roberto e ancora è un’azienda attiva e florida, sulla Nettunense. Si dedica al Fogolar Furlan, l’associazione che ha mantenuto viva la tradizione friulana dei pionieri pontini, che ha realizzato quella meravigliosa opera, fortemente attuale, il monumento all’emigrante di Claudio Cottiga e che ha realizzato negli anni tante iniziative. Poco dopo nel 1989 fonda tra gli altri l’Alfa, un’associazione di volontariato che aveva come scopo quello di affiancare l’attività dei Vigili del Fuoco, quando ad Aprilia non c’era una presenza stabile, ma solo un distaccamento estivo.

L’ALFA: L’INIZIO

“Era l’inizio. Per questo venne chiamata Alfa, come la prima lettera dell’alfabeto greco. È stata fondata con l’opera di volontariato di poche persone che hanno trasmesso questa passione ai giovani di allora e che oggi è una realtà consolidata non solo sul territorio ma su tutto il territorio nazionale”-ci spiega Marco Moroni che ora ha preso le redini dell’Alfa come presidente. Moroni stesso, era marzo del 1990, era uno di quei giovani di allora. Aveva 16 anni e frequentava il liceo, quando Pier Dionigi Procaccini, altro storico fondatore dell’Alfa, all’epoca presidente del Consiglio d’Istituto del liceo, lo avvicinò per cercare giovani volenterosi che potessero dare la loro energia per questa grande impresa. “L’Alfa è nata così –continua Moroni- non avevamo niente se non tanta passione. La sede era nel piano interrato dell’ex palazzo Brilli in via Giovanni XXIII. Avevamo a disposizione solamente pale e flabelli. Praticamente andavamo a spegnere gli incendi a mano. Avevamo un Fiat 850 che ci venne regalato dai fratelli Raffa. Così abbiamo iniziato. Abbiamo iniziato, quando ancora normativamente non c’era nulla. Le leggi sulla Protezione Civile vennero negli anni ‘90”. Era il 19 giugno del 1989 quando sette amici tra cui Roberto Cotterli, Pier Dionigi Procaccini e l’allora questore vicario nonché Comandante della Polizia Locale Enzo Ferraro decisero di dare vita all’associazione.

UN FIORE ALL’OCCHIELLO DELLA CITTA’

Negli anni l’Alfa è cresciuta ed è diventata prima un punto di riferimento importantissimo per la città e poi a livello nazionale. Dopo l’inizio di Vincenzo Ferraro presidente dal 1989 al 1992, Roberto ha preso le redini fino al 1995. Dal 1995 al 2004 è diventato presidente Moroni e poi dal 2004 ininterrottamente fino al 7 giugno scorso, Roberto ne è rimasto presidente. Dal 1995 si è trasferita nei locali di via Carducci, vicino alla scuola primaria Deledda. Dal 2004 nei locali dell’acquedotto centrale, in via degli Olmi. Insieme alle diverse associazioni di volontariato e Protezione Civile di Aprilia che sono un orgoglio per la nostra città, è un presidio fondamentale per i servizi alla popolazione, per l’antincendio e in caso di calamità naturali, operando in tutta Italia. “Roberto aveva una grande capacità di guardare oltre e anticipare i tempi –ci dicono i volontari dell’Alfa- era una persona che ci accompagnava e non ci lasciava mai soli. Ci formava, ci spronava ad andare avanti anche professionalmente, ad esempio a prenderci la patente C e ci aiutava anche economicamente”. Oggi la poltrona del “presidente” è diventata un cimelio. “Per noi –ci continuano a dire- rimarrà sempre così, perché Roberto rimarrà la nostra guida. Noi ci guardiamo negli occhi oggi, e ci capiamo perché con lo sguardo sappiamo già cosa voleva Roberto”. Sul sedile ci sono i suoi scarponi, il casco e la tuta che indossava Roberto. La numero 3. Arricchisce il patrimonio storico dell’Alfa, con i ricordi del 1989, di quando in 20 hanno iniziato un capolavoro di solidarietà. L’Alfa non ha smesso di aggiornarsi nel tempo e di investire. Con i fondi del Pnrr recentemente è stato coibentato tutto il piano superiore della struttura di via degli Olmi e realizzata la tettoia esterna. L’ultimo acquisto in termini di mezzi è una idrovora, molto potente, che è un unicum in tutta la Regione Lazio.

GLI INTERVENTI

Oltre ai tantissimi interventi sul territorio di Aprilia, in particolare quelli antincendio, l’Alfa è stata chiamata in numerose emergenze nazionali. Nel 1990 arriva il primo riconoscimento del Comune di Aprilia, nel 1991 quello della Prefettura di Latina, nel 1993 quello della Regione Lazio e nel 1994 quello del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile. “Come diceva Pier Dionigi –ci spiega Moroni- ovunque c’è emergenza ci siamo noi. Ed è stato sempre così”. L’Alfa è stata tra i soci fondatori della Fepivol, la Federazione Pronto Intervento Lazio di cui Roberto era diventato presidente, un coordinamento di associazioni che viene chiamato dalla Regione per le emergenze. “Nonostante il nostro profondo dolore – ci confessa Moroni- anche sabato 7 giugno abbiamo garantito quattro squadre tra via Caltanissetta e via Fossignano dove era divampato un incendio. Abbiamo seguito le indicazioni di Roberto, avanti sempre”. In 36 anni di attività, l’Alfa ha effettuato oltre 6 mila interventi. Per il terremoto in Umbria e nelle Marche del 1997, l’alluvione a Bovalino nel 2000 e l’alluvione in Val d’Aosta nello stesso anno, ha ottenuto un diploma di benemerenza con medaglia di bronzo da parte del Ministero dell’Interno. Nell’emergenza neve a Frosinone nel 2002, perse la vita Gianni Orzini, un volontario, a cui venne riconosciuta la medaglia d’oro al merito civile dal Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi. Ma come non si possono ricordare gli interventi nel terremoto dell’Aquila, a Fossa. Il Sindaco di Fossa Fabrizio Boccabella ha voluto mandare un telegramma per la scomparsa di Roberto: “primo ed indimenticato capo campo della nostra tendopoli in occasione del sisma del 6 aprile 2009”. E il terremoto di Amatrice. “Nei nostri campi –ricordano i volontari- volevano venire a mangiare tutti. Roberto non si limitava al pasto che veniva garantito dalle autorità. Lui integrava con tutte le donazioni che, grazie alla stima e alle conoscenze che aveva, gli venivano offerte. Così i pasti erano integrati con scatolette di tonno, scatolette Simmenthal, vini e verdure delle aziende del nostro territorio, il pane fresco dei nostri panifici. La solidarietà delle imprese apriliane non è veramente mai mancata”. Per il campo del terremoto di Amatrice, Roberto contattò la Federazione Italiana Cuochi che gli inviò ben quattro chef. Ad Amatrice furono consegnati dall’Alfa 500 mila pasti. I cuochi della Federazione hanno voluto presenziare ufficialmente alla cerimonia funebre.

LA CERIMONIA FUNEBRE A SAN MICHELE

La cerimonia funebre di Roberto Cotterli si è tenuta lunedì 9 giugno alle ore 10.30 presso la chiesa di San Michele Arcangelo ed è stata officiata dal parroco Don Franco Marando. Tantissimi gli intervenuti che la chiesa non è riuscita a contenere del tutto. Oltre ai volontari dell’Alfa, il mondo delle associazioni di protezione civile, la Polizia Municipale con la quale c’era una forte collaborazione, la Federazione dei Cuochi e tantissimi che conoscevano Roberto, gli volevano bene e lo stimavano. “Roberto era conosciuto e amato davvero. –ha detto Don Franco Marando- Aveva una grande apertura e una forte attenzione al sociale. Di carattere era cordiale e riservava amicizia per tutti che va al di là dei ruoli e del lavoro che si svolge nella vita. L’Alfa è un punto di onore e della bellezza della nostra città. A lui dobbiamo la nostra gratitudine. Ho avuto modo di conoscerlo da quando ho iniziato a svolgere il servizio. Lo vedevo insieme al papà Romano. Lo ricordo in tante situazioni. L’ho incontrato qualche tempo fa, ha sempre dichiarato la sua disponibilità al bisogno della comunità che già riconoscevo nel papà. Aveva come obiettivo il bene di tutti, il bene comune. Era una bella persona. Si è sempre rivolto alle persone più fragili, quelle che stanno ai margini e hanno bisogno di attenzione. Rappresentava l’anima bella della nostra città”.

I RICORDI

“Di Roberto abbiamo tanti ricordi. Aveva lungimiranza, ma questo l’abbiamo detto. Aveva la capacità di guardare oltre e se gli si rimproverava che magari si era spinto troppo, lui rispondeva: guarda che prima o poi le cose arriveranno. E puntualmente aveva ragione. Aveva un carattere molto determinato, ciò che diceva doveva essere portato a termine, ma anche era di una grande bontà e generosità. Ha sacrificato la famiglia per gli altri”. Sono solo alcuni dei ricordi dei “suoi” volontari, che hanno seguito la sua passione. Li abbiamo incontrati nella sede dell’Alfa, alle prese con le attività quotidiane che dal 12 giugno sono coordinate dal nuovo presidente Marco Moroni. Insieme a lui: Luigi Vitali vice presidente, Paolo Pirani tesoriere, Lorenzo Perretti segretario, Marco Cotterli, Antonio Muto, Corrado Serafini e Simone Abballe consiglieri. Con il figlio Marco, tre sono le generazioni Cotterli operative nell’Alfa. “Indimenticabili i momenti di convivialità –continuano a dirci- dopo le emergenze, Roberto non ci lasciava andare, voleva tutti in sede e partivano gli spaghetti di mezzanotte, alle volte anche le tre di notte. Quando vedeva che qualcuno si metteva in cucina, era contento. Quando eravamo in servizio e sapeva che c’era molto da fare, ci portava i cornetti e non ci lasciava veramente mai soli. Il suo vanto era il riconoscimento dei Vigili del Fuoco che sapevano di poter contare su tutti noi volontari. Questo lo riempiva di orgoglio. Ora non possiamo che continuare perché come lui diceva sempre: bisogna andare avanti e noi lo faremo con sempre più impegno”.