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Si è svolta nella giornata odierna, domenica 7 ottobre 2018, la Marcia della Pace e della Fraternità Perugia – Assisi. Alla manifestazione ha aderito anche il Comune di Aprilia, che ha messo a disposizione dei cittadini interessati due autobus per raggiungere Perugia.  A rappresentare la Città, oltre alle diverse associazioni apriliane che hanno aderito e ai cittadini che hanno preso parte all’evento, sono stati gli assessore Elvis Martino e Gianfranco Caracciolo, oltre ai consiglieri Federico Cola e Ilaria Iacoangeli.            L’edizione 2018 della manifestazione è stata particolarmente significativa, perché si è svolta a 70 anni dalla proclamazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e della Costituzione Italiana, a 100 anni dalla fine della prima guerra mondiale, a 50 anni dalla scomparsa del filosofo ed educatore Aldo Capitini, ideatore della Marcia Perugia-Assisi.                                                                                                               “È stata una giornata stancante ed entusiasmante – commenta l’Assessore Martino – significativa la presenza di tantissimi giovani e giovanissimi, ben testimoniata dal messaggio portato dalle scuole sul palco centrale e tratto dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo: Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”.                                                                                                                  Il Comune di Aprilia ha aderito al Comitato promotore della Marcia Perugia-Assisi lo scorso 13 settembre, accogliendo l’invito del Coordinamento nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani. Nella delibera, la Giunta ha voluto sottolineare come “i Comuni hanno la responsabilità di dare voce alla domanda di pace e di giustizia dei propri cittadini e di agire coerentemente per fare pace promuovendo il rispetto dei diritti umani e proteggendo le persone più vulnerabili”.